Prevenzione

Campagna contro il tumore della cervice uterina: screening gratuiti dai 25 ai 64 anni

In campo Ats e le Asst Sette Laghi, Valle Olona e Lariana per diagnosi precoce e prevenzione: con controlli e vaccino, i tumori causati dal papilloma possono essere eradicati

Campagna contro il tumore della cervice uterina: screening gratuiti dai 25 ai 64 anni
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Nei primi mesi del 2022, come da indicazioni regionali, ATS Insubria ha attivato il programma di screening del carcinoma della cervice uterina rivolto a tutte le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni, residenti nel territorio di competenza che saranno gradualmente e progressivamente coinvolte nel prossimo periodo.

Diagnosi precoci per combattere il tumore della cervice uterina

“La prevenzione effettuata attraverso gli screening rappresenta un’opportunità strategica di salute, un investimento gratuito per garantire diagnosi precoci per i gruppi di popolazione, potenzialmente esposti al rischio di contrarre il cancro. – spiega Giuseppe Catanoso Direttore Sanitario di ATS Insubria -. Il programma preventivo previsto per la cervice uterina ci consente di completare l’offerta di screening prevista anche a livello nazionale. Invitiamo, quindi, tutte le donne, che saranno chiamate, ad aderire per vincere insieme la battaglia contro il tumore prevenendone l’insorgenza con un efficace test” ha concluso il dott. Catanoso.

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Un prelievo, due test

Il programma di screening consiste nell’offerta attiva alle donne candidate di un test di primo livello:

  • PAP test da ripetersi ogni 3 anni  per le donne di età  25-29 anni non vaccinate o non completamente vaccinate per HPV in età adolescenziale
  • HPV DNA test da ripetersi ogni 5 anni per le donne di età 30-64 anni indipendentemente dallo stato vaccinale

Le giovani donne già vaccinate precedentemente per HPV saranno invitate per la prima volta allo screening con HPV DNA test ogni 5 anni a partire dai 30 anni d’età.

L’esame di secondo livello, nei casi confermati positivi al test di primo livello, è rappresentato dalla colposcopia che sarà garantita, con percorso dedicato, in ambito ospedaliero.

Partecipano al programma i Consultori Familiari delle ASST territoriali e l’ambulatorio ginecologico ospedalieri. reparti ospedalieri di ginecologia garantiscono inoltre le colposcopie di secondo livello.

Tutti i prelievi di primo livello sono conferiti al laboratorio di anatomia patologica di ASST Sette Laghi di riferimento per l’intero territorio di ATS che opera in rete con i centri erogatori territoriali e con l’Unità di Screening di ATS Insubria.

Già 4250 donne raggiunte

“Grazie all'avvio dello screening per la prevenzione del carcinoma della cervice uterina da parte di ATS Insubria, in questi primi due mesi sono 4.250 le donne che hanno effettuato il test nelle tre ASST Sette Laghi, Lariana e Valle Olona, con un'adesione leggermente superiore alle attese, soprattutto per la fascia di età 34-64 anni. - precisa il Prof. Fausto Sessa Direttore Anatomia e Istologia patologica ASST Sette Laghi - La nuova metodica di prelievo in fase liquida e l'innovativa integrazione informatica tra consultori, il nostro laboratorio e ATS hanno consentito con un solo prelievo di sottoporre le pazienti sia ad esame citologico sia al test molecolare per HPV secondo protocollo di screening, differenziando l'analisi offerta per fascia d'età. Sono risultate positive al virus 247 donne, di queste dopo l'esame citologico è stato così possibile porre l'indicazione ad invio in colposcopia per 71 pazienti e dare indicazioni per un adeguato follow up per le restanti donne con infezione da HPV senza lesioni al momento della prima chiamata".

I numeri del Papilloma virus

L’infezione da Papilloma virus è la più comune delle infezioni a trasmissione sessuale e la trasmissione può avvenire anche tramite semplice contatto nell’area genitale. Si stima che il 50-80% dei soggetti sessualmente attivi si infetta nel corso della vita con un virus HPV e fino al 50% si infetta con un tipo oncogeno. L’infezione in base allo stato immunitario individuale può regredire, persistere o progredire in tumore maligno. In Italia, attualmente, il carcinoma della cervice uterina rappresenta il quinto tumore per frequenza nelle donne sotto i 50 anni e complessivamente l’1,3% di tutti quelli diagnosticati.

L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, la IARC, ha confermato l’evidenza oncogena per 12 tipi di HPV. Alcuni tipi hanno una tendenza a progredire in cervicocarcinoma maggiore di altri: si stima che HPV 16 e HPV 18 siano da soli responsabili di oltre il 70% dei casi di questo tumore.

Un vaccino per proteggersi (e proteggere)

La vaccinazione anti papilloma virus e lo screening periodico rappresentano misura fondamentale e di alta efficacia nella prevenzione di un tumore, quale quello della cervice uterina ancora incidente nelle donne del nostro territorio e caratterizzato da particolare aggressività. È scientificamente dimostrato che la quasi totalità dei tumori maligni del collo dell’utero sono causati dall’azione di genotipi oncogeni di HPV che hanno infettato le cellule in precedenza, anche diversi anni prima, senza dare segno della propria presenza. ll DNA dell’HPV è presente nel 99.7% dei carcinomi cervicali.

Per questo motivo è fondamentale che a tutti i livelli, a partire dal Pediatra di Famiglia e dal Medico di Assistenza Primaria, si agisca con azioni di informazione e sensibilizzazione incisive nei confronti dei genitori delle adolescenti in modo che aderiscano pienamente e maggiormente all’offerta della vaccinazione HPV nel dodicesimo anno di vita e nei confronti delle donne adulte affinché aderiscano con regolarità allo screening periodico nel corso della loro vita.

Vaccinazione HPV

La vaccinazione anti papilloma virus rappresenta la misura più efficace di prevenzione primaria nei confronti dell’infezione da HPV ad alto rischio e di conseguenza del cancro della cervice uterina, ma l’aver eseguito il ciclo vaccinale non deve comunque esentare dall’adesione allo screening periodico che, rappresentando misura di prevenzione secondaria, consente la diagnosi precoce di lesioni cervicali.

La vaccinazione prevede la somministrazione di due dosi a 0 e 6 mesi nei ragazzi di 11/12 anni (e fino a 14 anni) o tre dosi a 0,2 e 6 mesi per i soggetti dai 15 anni di età.

L'obiettivo del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale attualmente in vigore, pone il raggiungimento della vaccinazione anti-HPV per almeno il 95% degli adolescenti di 11/12 anni d’età di entrambi i sessi.

Il Piano Europeo contro il Cancro elaborato dalla Commissione Europea ha definito un obiettivo comune di vaccinazione per tutti i Paesi dell'Unione Europea per arrivare all'eliminazione dei cancri HPV-correlati incidenti in entrambi i sessi (tumori di cervice uterina, ano, vagina, vulva, pene, cavità orale, faringe e laringe).

Dal 2022, Regione Lombardia ha introdotto la possibilità di un’ulteriore offerta per le donne di 25 anni con chiamata attiva da parte dei centri vaccinali ASST o con offerta in occasione del primo screening con PAP Test.

Informazioni relative alle vaccinazioni, modalità di prenotazione e accesso sono presenti sui siti delle ASST di riferimento.

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