Oltre 9mila donne hanno risposto allo screening del carcinoma della cervice uterina
Più di 26mila le donne dai 25 ai 64 anni invitate ad aderire alla campagna di prevenzione
Ats Insubria ha diffuso i dati dei primi sei mesi della campagna di screening del carcinoma della cervice uterina, avviata a gennaio.
Lo screening del carcinoma della cervice uterina
A inizio 2022, ATS Insubria ha attivato il programma di screening del carcinoma della cervice uterina per le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni: questa campagna preventiva integrata ha l’obiettivo di diagnosticare eventuali lesioni del collo dell’utero, causate dai ceppi a rischio oncogeno del Papilloma virus Umano (HPV), in una fase precoce, prima che le stesse evolvano nel tumore maligno della cervice uterina.
Nel caso di esito positivo dei test di screening la donna viene inserita in un percorso specialistico ginecologico di approfondimento diagnostico tramite colposcopia e di monitoraggio nel tempo con eventuale trattamento in una fase antecedente allo sviluppo di una forma tumorale. I virus della famiglia HPV rappresentano la più comune delle infezioni a trasmissione sessuale; il contagio può avvenire anche tramite semplici contatti nell’area genitale. Vi è ormai evidenza scientifica circa il fatto che nel 99% dei casi di cancro della cervice uterina è presente, come agente oncogeno, il Papilloma virus
La campagna di Ats
Il nuovo programma pubblico di screening consiste nell’offerta attiva del Pap test alle donne di età 25-29 anni, non già vaccinate per HPV in età adolescenziale. Le donne tra 30-64 anni, indipendentemente dallo stato vaccinale per HPV, sono invitate per esecuzione di HPV DNA test su striscio cervicale (medesima metodica di prelievo seguita per il Pap test) da ripetersi ogni 5 anni in caso di negatività. Il prelievo in entrambi i casi è effettuato presso la rete dei Consultori Familiari delle tre ASST e presso l’ambulatorio dedicato dell’ospedale Sacra Famiglia Fatebenefratelli di Erba.
Le donne più giovani, già vaccinate precedentemente con ciclo completo di vaccinazione anti HPV, saranno invitate per la prima volta allo screening, con HPV DNA test ogni 5 anni, a partire dai 30 anni d’età.
Le indagini analitiche citologiche - Pap test- e di ricerca molecolare dei ceppi HPV a rischio oncogeno - HPV DNA test- sono eseguite, qualora uno dei due test sia positivo, presso il Laboratorio di Anatomia Patologica di ASST Sette Laghi in sequenza, sul medesimo campione biologico senza necessità di ripetizione del prelievo da parte della donna. Responsabile del suddetto Laboratorio è il Prof. Fausto Sessa, che è anche Professore Ordinario di Anatomia Patologica presso l'Università degli Studi dell'Insubria.
Prevenzione e diagnosi precoci
“Le campagne di screening sono indispensabili per incidere sulla prevenzione e garantire diagnosi precoci alle fasce di popolazione, potenzialmente esposte al rischio di cancro - chiosa il dott. Giuseppe Catanoso Direttore Sanitario di ATS Insubria - Il nuovo programma di screening per il tumore della cervice uterina permette di effettuare con un unico prelievo cervicale, sul medesimo campione biologico, sia l’esame citologico (Pap test) che quello molecolare con ricerca dell’HPV- DNA. In caso di positività dell’HPV - DNA test e contestualmente del Pap test la donna è contattata dal Centro Screening di ATS e posta in carico tempestivamente alle Divisioni di ginecologia delle ASST per effettuare la colposcopia gratuita. Le donne inserite nel programma hanno quindi una concreta occasione per difendersi dal tumore della cervice uterina con un efficace test e un iter ospedaliero dedicato nei casi confermati positivi al test di primo livello”.
I dati dei primi sei mesi
Con soddisfazione ATS Insubria riferisce che, dal mese di gennaio 2022 a fine giugno, ha invitato a screening complessivamente 26.782 donne della fascia 25-64 anni, residenti nel territorio di competenza: 11.938 nell’area lariana e 14.844 nell’area di Varese.
Hanno aderito all’invito n.9.579 donne con una percentuale di adesione pari al 36%.
Il numero di donne inviate a colposcopia per positività dei due test sopra citati sono state pari a 305 ovvero il 3,2% delle donne aderenti allo screening.
L'importanza dei controlli periodici
“Preme comunque evidenziare l’importanza per tutte le donne, anche per coloro che aderiscono allo screening, di prevedere periodici controlli ginecologici per una valutazione più ampia e completa dello stato di salute dell’apparato genitale e riproduttivo - sottolinea la dr.ssa Annalisa Donadini, Direttore del Servizio di Medicina Preventiva nelle Comunità di ATS Insubria - Lo screening del tumore della cervice uterina rappresenta infatti, sicuramente, per le donne una preziosa opportunità di entrare in un percorso preventivo strutturato, ma è bene sapere che lo stesso è specificamente mirato alla prevenzione del tumore della cervice uterina”.
L’Agenzia intende proseguire in futuro l’estensione progressiva dello screening all’intero target 25-64 anni, mirando, in particolare nei prossimi mesi dell’anno in corso, a coinvolgere prioritariamente le giovani donne venticinquenni, nate nel 1997 e non già vaccinate per HPV, nonché le donne nate nel 1958 e 1959.
Le recenti criticità che hanno interessato il sistema informatico di ATS Insubria hanno causato un limitato rallentamento delle attività legate agli screening. Comunque il lavoro prosegue e, a breve, i cronoprogrammi predefiniti riprenderanno a pieno ritmo, consentendo, con tutta probabilità, di recuperare anche i disagi delle scorse settimane sicuramente non voluti e di cui, in ogni caso, ci si scusa.