36mila firme raccolte contro la chiusura e privatizzazione dell'ospedale di Saronno
A sostegno delle firme raccolte da un privato cittadino, anche i comitati che da anni chiedono un rilancio del nosocomio
Plauso da parte dei comitati Il saronnese per l'ospedale e la sanità pubblica, Attac Saronno e Sportello sos liste d'attesa Saronno a un cittadino che è riuscito a raccogliere fino ad ora 36mila firme per chiedere che l'ospedale di Saronno non chiuda e non venga privatizzato.
36mila firme raccolte contro la chiusura e privatizzazione dell'ospedale di Saronno
"Ci voleva la raccolta firme on line di un privato cittadino saronnese, grato alla sanità pubblica per le cure riservate a sua moglie, per riportare sotto gli occhi di tutti quello che diciamo da anni come associazioni e comitati e, più recentemente, anche insieme allo sportello SOS liste d’attesa - fanno sapere i comitati - Siamo quindi particolarmente grati al signor Giampiero per aver raccolto le nostre “parole d’ordine” ed averle rilanciate nel web. Perché? Per il semplice fatto che ora la palla ripassa nel campo delle nostre controparti nella battaglia per l’ospedale e la sanità pubblica a Saronno: la Regione Lombardia, l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale Valle Olona, l’Azienda Ospedaliera di Saronno, l’Amministrazione Comunale di Saronno e quelle degli altri 18 comuni del bacino di utenza dell’ospedale".
Meno servizi per i cittadini
"Tutti questi enti continuano da troppo tempo con il loro silenzio assordante a favorire quella che viene chiamata la “defunzionalizzazione” dell’ospedale di Saronno, attraverso: da una parte la fuoriuscita di fiumi di denaro pubblico per continuare a (stra)pagare i medici a gettone e/o le loro cooperative private al fine di tenere aperti – con una qualità del servizio tutta da discutere – i reparti nevralgici come Anestesia e Rianimazione e Cardiologia, nonché il Pronto Soccorso; dall’altra non si spende un quattrino per incentivare l’approdo a Saronno del personale che manca nella pianta organica, oltre che per riaprire reparti strategici come Ginecologia e Ostetricia con il Punto Nascite e la connessa Pediatria, che ha trentamila potenziali utenti nel territorio. Di chi stiamo parlando? La Regione Lombardia e il suo ineffabile Assessore al Welfare, Guido Bertolaso, che non si è più fatto vedere dopo esser venuto di corsa a Saronno vedendo 1500 persone scese in piazza per l’ospedale nell’aprile 2023; l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale, diretta oggi da Daniela Bianchi in perfetta continuità con il suo predecessore Eugenio Porfido, senza la minima apertura all’ascolto delle istanze favorevoli al rilancio della gestione pubblica (non solo ospedale, ma anche Casa di Comunità e medici di base), entrambi chiusi alla riapertura del Punto Nascite ma molto aperti al dialogo e agli eventi con le Fondazioni private a targa politica (area della maggioranza di governo saronnese) del territorio;
L'attacco all'Amministrazione comunale
"L’Amministrazione Comunale di Saronno (oltre a quelle degli altri 18 comuni del bacino dell’ospedale), nel giugno 2023 approva una mozione sulla sanità cui non dà alcun seguito con atti pubblici nel settembre 2023 rimanda alla primavera successiva per l’incontro di verifica dei 19 sindaci del bacino saronnese con Regione Lombardia sul “Piano di rinnovo”, incontro mai avvenuto nell’aprile 2024, per celebrare la Giornata Mondiale contro la Commercializzazione della Salute, organizza un convegno con il principale player di sanità privata sul territorio; si rifiuta categoricamente, nella persona del Sindaco, di interloquire con i comitati di cittadini, a suo tempo insultati senza mai scusarsi, cittadini che da oltre un anno gli hanno mandato tre inviti ad incontrarsi su questo tema senza avere risposta. La distanza di costoro dalla cittadinanza è ormai abissale: firme raccolte in piazza a centinaia da marzo a giugno scorso, ora la petizione on line che fa propria la richiesta dei comitati: nemmeno trentaseimila firme fanno pensare a questi soggetti che sia il caso di aprire un canale di comunicazione con i cittadini? Bene, se è vero che i soggetti di Regione e ASST Valle Olona (Ospedale e Casa della Comunità inclusi) si potrebbero sentire forti delle loro nomine politiche (ma non è mai detta l’ultima parola…), che non fanno scricchiolare le loro poltrone, questo non riguarda gli esponenti della politica locale. Le amministrazioni comunali di ogni colore politico che governano i 19 comuni del bacino ospedaliero, di cui Saronno è capofila, presto o tardi dovranno fare i conti con il voto popolare delle elezioni amministrative: a Saronno in particolare, dove un “governo di interessi” vede insieme quel che resta del centrosinistra e l’ex sindaco di centrodestra della città, mentre all’opposizione stanno i partiti delle destre che governano in Regione e quindi appoggiano la politica sanitaria di Fontana e Bertolaso: saranno migliaia le cittadini e i cittadini che prima di recarsi alle urne si ricorderanno tutto quello che non è stato fatto a favore della loro salute e dei servizi che la garantiscono nel nostro territorio. Continuate pure nella vostra torre d’avorio, noi continueremo a scendere in piazza per chiedere servizi sanitari pubblici universali, di qualità, territoriali, come peraltro li prevede la Costituzione repubblicana".