Cronaca

Tenta di soffocare la moglie: arrestato

Mourad Mezni, 60enne di Turate, è finito in carcere al Bassone con l’accusa di tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia.

Tenta di soffocare la moglie: arrestato
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Ha tentato di soffocare la moglie per ben due volte, ma per fortuna quest’ultima è riuscita a mettersi in salvo, scappando nel momento in cui l’uomo violento si è assopito. Ora Mourad Mezni, 60enne di Turate, è finito in carcere al Bassone con l’accusa di tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia.

Tenta di soffocare per due volte la moglie: arrestato

Di origine tunisina lui e italiana lei, i due due sono sposati ormai da vari anni e non si sono mai registrati problemi nella loro vita coniugale. Ultimamente però il 60enne ha iniziato a mostrare atteggiamenti molesti, persecutori e violenti nei confronti non solo della moglie, ma anche dei vicini di casa, atteggiamenti che gli hanno fatto «meritare» un ammonimento da parte del Questore. La situazione ha raggiunto l’apice quando, nella notte tra mercoledì e giovedì della scorsa settimana, l’uomo ha afferrato il cuscino del letto e ha tentato di soffocare la donna, stringendole anche le mani intorno al collo. La donna è riuscita a scappare dal letto coniugale, dove aveva rischiato poco prima di morire, e ha trovato riparo in cucina. In un’escalation di violenza, il marito l’ha però raggiunta di spalle, stringendole un foulard intorno al collo e iniziando a strangolarla al punto da farle perdere i sensi.

La fuga dai vicini e la chiamata ai Carabinieri

Poco dopo la donna si è però fortunatamente ripresa e approfittandosi del marito sopito, probabilmente sotto effetto di sostanze stupefacenti, è scappata di casa, chiedendo aiuto ai vicini, che hanno prontamente segnalato quando accaduto ai Carabinieri della stazione cittadina, che si sono precipitati sul posto. In questa occasione la turatese, piangendo e comprensibilmente ancora terrorizzata, ha trovato il coraggio di raccontare le molestie che subiva ormai da mesi, fino a poche ore prima in cui il marito era arrivato persino a legarle i polsi con il nastro adesivo per immobilizzarla. La donna ha raccontato che l’atteggiamento del marito era cambiato radicalmente da sei mesi a questa parte, diventando violento, quasi sicuramente a causa dell’abitudine dell’uomo di assumere droga e in particolare crack, con conseguente stato allucinatorio.

L'ammonimento prima e l'arresto

Ma l’atteggiamento persecutore nei confronti della consorte si era dimostrato in modo simile anche ai danni dei vicini di casa: lo scorso gennaio era infatti già stato segnalato un episodio eclatante. L’uomo era stato avvistato all’interno delle scale condominiali sfoderando un grosso coltello da cucina con fare minaccioso. Dopo la segnalazione dei residenti e della moglie, era scattato immediatamente il provvedimento di ammonimento del Questore.
Dopo il tentato omicidio nei confronti della moglie, su richiesta del sostituto procuratore di Como Giulia Ometto, il Gip Maria Elisabetta De Benedetto ha emesso la misura cautelare in carcere. La moglie invece è stata allontanata da casa e si trova in un luogo protetto.