Venegono Superiore

Scuola: le dieci domande all'Amministrazione di Venegono Domani

Barbieri: "Chiediamo all'Amministrazione di uscire dalla modalità 'campagna elettorale' e di iniziare ad affrontare le questioni con maggiore umiltà e maturità"

Scuola: le dieci domande all'Amministrazione di Venegono Domani
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Continua a Venegono Superiore dopo il consiglio comunale dello scorso 20 gennaio, il dibattito sulla questione dei disagi dovuti ai lavori in corso per l'adeguamento antisismico della palestra, sollevata da un'interrogazione di Idee in Comune e Centrodestra per Venegono, e quella sui costi a carico delle famiglie relativi al servizio mensa, oggetto dell'interrogazione di Venegono Domani.

Scuola, dieci domande da Venegono Domani

A quasi due settimane dalla seduta consiliare, e dalle risposte dell'Amministrazione, il consigliere di Venegono Domani Stefano Barbieri riaccende la discussione.

Lo fa con dieci domande rivolte all'Amministrazione comunale. Di seguito, il comunicato della lista:

Nel considerare le risposte fornite alle interpellanze delle opposizioni nel consiglio del 20 gennaio, mi rammarica constatare che l’Amministrazione Comunale usi la Scuola per mascherare le proprie inefficienze e la superficialità con cui consideri le necessità della Scuola e delle famiglie.

Mettiamo in fila 10 PERCHÉ, 10 domande che ad oggi hanno trovato risposte nulle, evasive o insoddisfacenti agli occhi delle famiglie che mandano a scuola i propri figli a Venegono Superiore.

  1. PERCHÉ l’Amministrazione Comunale continua ad imputare alla Scuola di aver rifiutato la soluzione oratorio, quando la Scuola ha da giugno rivelato l’insufficiente dotazione di organico per organizzare i trasferimenti e i vincoli organizzativi per la primaria?
  2. PERCHÉ solo nell’incontro del 10 ottobre l’Amministrazione invita la Scuola ad inviare una PEC al Comune con richiesta di utilizzare il centro infanzia?
  3. PERCHÉ in seguito all’incontro del 10 ottobre Amministrazione e Scuola convengono sulla necessità di mettere in sicurezza il locale centro infanzia per adeguarlo alle esigenze delle attività motorie se non con l’ovvio intendimento che venga usato dalla Scuola?
  4. PERCHÉ i locali ad oggi non sono ancora in sicurezza anche ad uso del centro infanzia? Esiste un problema di sicurezza anche per i ragazzi che già svolgono le attività pomeridiane nel centro infanzia?
  5. Se sì, PERCHÉ non sono ancora stati messi a norma dopo 3 mesi e chi è responsabile dell’eventuale omissione?
  6. PERCHÉ l’Amministrazione solo nel consiglio comunale del 20 gennaio informa che “la dirigenza avrebbe dovuto organizzare un incontro con Amministrazione e concessionario” quando in ben due comunicazioni di risposta del Comune non c’è traccia di informazione che debba essere la Scuola ad organizzare l’incontro, alla luce del fatto che per mesi ha rassicurato che avrebbe proceduto l’Amministrazione stessa?
  7. PERCHÉ alla segnalazione della Scuola del 10 ottobre circa tubazioni del riscaldamento ammalorate nessuno è intervenuto, costringendo la Scuola in data 12 dicembre alla dislocazione di alcune classi presso altri plessi e altre a fare lezione con giacche indosso a causa del guasto all’impianto di riscaldamento? Chi ha omesso di prendere in carico la segnalazione prima di arrivare al guasto?
  8. PERCHÉ, in merito alla qualità del servizio mensa, l’assessora Mazzotta si è limitata a citare quanto scritto nel capitolato del bando anziché dire quando intende dare attuazione al capitolato stesso?
  9. PERCHÉ l’Assessora Mazzotta alla domanda se l’Amministrazione intenda intervenire per ridurre l’onere a carico delle famiglie non ha risposto quanto veniva chiesto? Vale a dire un sì o un no. Rispondere che si avrà “riguardo e attenzione per le famiglie in stato di vulnerabilità economica” equivale a non rispondere.
  10. PERCHÉ dare una risposta burocratica (non è corretto comparare le condizioni in vigore nei Comuni vicini) a un quesito politico, cioè se si intende calmierare il costo dei pasti? È evidente che la decisione SE abbassare il costo dei pasti debba essere politica, non certo uscire da un artificio tecnico-contabile.

"La campagna elettorale è finita"

"Dietro al paravento di risposte tecnico-formali non ravvediamo risposte politicamente convincenti - conclude il comunicato di Venegono Domani -  ci auguriamo tuttavia che la l’Amministrazione Lorenzin rielabori queste domande per fare un progresso nella propria capacità di governare e di comunicare con la Scuola, tanto più (e questa è un’aggravante) che l’Assessora Mazzotta è lei stessa insegnante e parte del mondo dell’Istruzione.

Chiediamo quindi a questa Amministrazione di uscire dalla modalità “campagna elettorale” e di iniziare ad affrontare le questioni con maggiore umiltà e maturità, ammettendo le circostanze in cui ha peccato di inesperienza, rielaborando costruttivamente le legittime critiche dell’opposizione, che ha il dovere di vigilare".

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