Partito il progetto di monitoraggio della biodiversità al Parco delle Groane
Con questa iniziativa ambiziosa si combineranno tecnologie avanzate e monitoraggi in campo per promuovere lo studio e la conservazione della biodiversità
Un consorzio composto dal Parco delle Groane e della Brughiera Briantea, dall’Università degli Studi di Milano (UniMI), dalla nature tech 3Bee, e dall’Università degli Studi di Torino (UniTO) ha vinto con il progetto “BioGro” un bando Pnrr volto alla preservazione della biodiversità.
Partito il progetto di monitoraggio di biodiversità al Parco delle Groane
Con questa iniziativa ambiziosa si combineranno tecnologie avanzate e monitoraggi in campo per promuovere lo studio e la conservazione della biodiversità proprio all’interno del Parco delle Groane e della Brughiera Briantea.
Obiettivi del Progetto:
Il progetto BioGro, articolato in varie attività, si concentra su tre principali aspetti del biomonitoraggio:
1) Gli alveari già presenti all’interno del Parco delle Groane, saranno dotati di tecnologia 3Bee Hive-Tech, con l’obiettivo di monitorare le api mellifere, fondamentali bioindicatori dello stato di salute dell’ambiente e della biodiversità. I sensori IoT installati all’interno degli alveari, consentiranno di misurare parametri quali peso, temperatura, umidità e intensità sonora per analizzare lo stato di salute delle colonie di api. Inoltre, permetterà di monitorare in maniera indiretta parametri ambientali utili ad analizzare la biodiversità circostante. Il monitoraggio si estende a tutti gli apoidei e sirfidi grazie alla tecnologia Spectrum, sviluppata da 3Bee: un sensore bioacustico IoT che, attraverso un monitoraggio continuo e passivo, valuta la diversità e la frequenza di insetti impollinatori. Questa tecnologia funge da “orecchio elettronico”, in grado di captare l’impronta sonora di alcune specie di impollinatori, registrandone così i suoni e permettendo di identificarli e classificarli al fine di avere una visione d’insieme della ricchezza del Parco delle Groane. Sono state individuate 4 postazioni di monitoraggio, che coprono differenti habitat. Queste sono state selezionate in modo da rappresentare luoghi di interesse per gli impollinatori selvatici e distribuite uniformemente per l’intera lunghezza del Parco delle Groane in modo tale da mappare nel modo più completo possibile lo stato di salute degli impollinatori al suo interno.
2) Monitoraggio dei lepidotteri diurni: l’attività di campionamento nello specifico avrà luogo tra i mesi di aprile e settembre con cadenza bisettimanale, secondo due modalità differenti. Verranno infatti rafforzati i transetti di monitoraggio secondo il metodo europeo già attivi nelle ZSC del Parco delle Groane, portandoli da 2 a 4: si tratta di percorsi fissi della lunghezza massima di 1 km, divisi in sezioni rappresentative di ecotipi differenti, ripetuti nel corso della parte più importante del periodo di volo dei Lepidotteri Diurni. Il campionamento verrà effettuato con metodi non invasivi e senza arrecare danno alle farfalle (“catch, count and release”), con l’ausilio di semplici retini entomologici. I dati permetteranno di conoscere in modo diffuso nel Parco delle Groane abbondanza e ricchezza specifica dei Lepidotteri Diurni nelle diverse aree chiave del Parco, individuando le caratteristiche ambientali salienti di promozione o di ostacolo alla biodiversità lepidopterologica. I dati verranno poi integrati nel database dell’eBMS Butterfly Monitoring Scheme e utilizzati per valutare lo stato di salute di questo taxa di impollinatori.
3) Mappatura satellitare: grazie alla collaborazione tra l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e 3Bee, verranno utilizzate le immagini satellitari della tecnologia Flora per stimare gli indici vegetativi e il potenziale nettarifero all’interno del Parco delle Groane. In questo modo, sarà possibile correlare la presenza degli impollinatori alle diverse tipologie di uso del suolo e quindi ai diversi habitat che compongono la biodiversità del Parco. Questo studio coprirà interamente gli oltre 7000 ettari di estensione del Parco, e fornirà preziose linee guida per interventi futuri.
Corsi di apicoltura a diversi livelli
Nel corso del progetto saranno erogati corsi di apicoltura sostenibile di diversi livelli. L’obiettivo è di formare apicoltori che diventino anche “coltivatori di biodiversità”. Ampio spazio sarà inoltre dato alla formazione dei cittadini in materia di classificazione dei lepidotteri diurni, in modo da realizzare una rete solida di citizen scientists per il loro monitoraggio, affiancando il lavoro già in essere delle Guardie Ecologiche Volontarie.
Parte integrante del progetto è la promozione attiva della conservazione della biodiversità attraverso una comunicazione multicanale. Grazie al partner scientifico 3Bee, verrà creata una pagina web interattiva che fornirà aggiornamenti in tempo reale sui progressi del monitoraggio e su cui saranno disponibili contenuti fotografici. Inoltre, saranno implementati i percorsi didattici nel Parco con l’installazione di cartellonistica educativa, migliorando l’esperienza di visita e sensibilizzando il pubblico sull’importanza della biodiversità.
Il commento del presidente Emiliano Campi
“Siamo orgogliosi e felici di fare da capofila come Parco delle Groane e della Brughiera Briantea in questo importante progetto, che ci vede ancora una volta collaborare con primarie Università italiane e realtà, che da tempo operano sul nostro territorio – commentano il presidente del Parco, Emiliano Campi, a nome del consiglio di gestione e il direttore Mario Roberto Girelli – La biodiversità è fondamentale per il nostro pianeta e la sua perdita è una delle emergenze più urgenti da affrontare oggi. Studi come quello attuato all’interno del Parco vanno nella direzione della cura e del rispetto della flora e della fauna anche a chilometro zero, da sempre tra gli obiettivi della nostra area protetta, istituita da Regione Lombardia ormai nel lontano 1976”.