Palestre ancora chiuse, a Venegono si fa fitness all'aria aperta
Dai corsi online all'attività fisica in presenza ma all'aperto. L'esperimento a firma Quinto Elemento: "Vogliamo lanciare un segnale alle istituzioni che, a un anno dallo scoppio della pandemia, sembra vogliano farci morire del tutto».
Ad un anno dalla chiusura di palestre e piscine Maurizio Colpo del Quinto Elemento lancia una nuova iniziativa: fitness all'aria aperto nel parcheggio dell'impianto di via Damiano Chiesa a Venegono Inferiore.
Palestre ancora chiuse: si fa Fitness nel parcheggio
Ad un anno esatto dallo scoppio ufficiale della pandemia, con lo spegnimento dell’ultimo spiraglio di una possibile riapertura dei centri sportivi e senza una prospettiva chiara per il futuro, il Quinto Elemento torna a proporre attività di fitness in presenza, ma lo fa all’aperto, nel grande parcheggio della palestra.
Maurizio Colpo proprietario della palestra Quinto Elemento:
«Questi ultimi dodici mesi hanno messo a dura prova l’intero settore, ma nonostante le enormi difficoltà non abbiamo mai smesso di stare accanto ai nostri iscritti, attivando corsi e lezioni online, aperte anche ai non iscritti. Ricordiamo che l’attività fisica non è solo divertimento, ma anche riabilitazione, salute, benessere».
Dai corsi online allo sport all'aperto: "Perchè non vogliamo morire"
«Da martedì abbiamo iniziato ad integrare alle lezioni online anche un planning outdoor (all’aperto). Le disposizioni contenute nel Dpcm sono pienamente rispettate, in quanto l’attività viene svolta all’aperta, con un numero limitato di partecipanti, tutti disposti ad almeno due metri l’uno dall’altro, come richiesto dalla normativa. Avevamo già organizzato una attività simile in autunno ma si trattava di un evento estemporaneo, adesso abbiamo attivato un vero e proprio calendario giornaliero. Ovviamente la possibilità di svolgere queste lezioni in presenza è vincolata alle condizioni meteo e al mantenimento della “zona gialla” in Lombardia, dunque questo grande impegno potrebbe essere stroncato già dalla prossima settimana, noi però non ci arrendiamo e cerchiamo perlomeno di lanciare un segnale alle istituzioni che, a un anno dallo scoppio della pandemia, sembra vogliano farci morire del tutto».