La fede nuziale varesina raddoppia: ora gli anelli simbolo d'amore sono due
Luca Galanti, presidente di Federpreziosi, ha premiato gli studenti della scuola orafa di Gallarate. Dalla loro inventiva nascono i prodotti che saranno in vendita in esclusiva nelle gioiellerie del Varesotto
Le Fede Varesina raddoppia: ecco i due anelli che raccontano il nostro territorio. Premiati gli studenti della scuola orafa.
Fede nuziale, l'opera degli studenti della scuola orafa
Si dice che “un diamante è per sempre”, ma nelle intenzioni del presidente provinciale di Federpreziosi Confrcommercio, Luca Galanti, e dei giovanissimi designer della scuola orafa di Gallarate, anche la “Fede Varesina” sarà un simbolo di unione e di amore destinato a durare per tutta la vita.
Perciò non uno, ma due i modelli: il primo simbolo nella storia del territorio, impreziosito con i nostri Sette Laghi stilizzati; il secondo intrecciato, a simboleggiare un abbraccio eterno tra l’uomo e la donna. Di più, perché, per come sono stati concepiti e realizzati, gli anelli potranno essere portati non solo da marito e moglie, ma pure da chi vorrà esibire qualcosa di unico, originale, che grazie ai suoi dettagli racconti l’appartenenza a una terra, quella del Varesotto.
Tutti promossi
Le fedi sono quelle scelte dalla giuria che ha valutato il lavoro degli studenti del corso “Operatore alle lavorazioni dell’oro e dei metalli preziosi” dell’ Agenzia Formativa della Provincia di Varese.
Tutti promossi a pieni voti, e premiati con una pergamena, i ragazzi che hanno presentato i progetti al termine del percorso seguito passo a passo dai loro docenti. Davide Suppa e Stefania Bonocore hanno però centrato meglio dei compagni il tema della “mission” di creare un simbolo di storia e tradizione del Varesotto. Su loro è ricaduta la scelta dei giurati e la loro idea diventerà realtà, prendendo la forma di due anelli. Realizzati in oro bianco, giallo e rosa, saranno presto in vendita in esclusiva nelle migliori gioiellerie della provincia di Varese.
Grande soddisfazione
«Nel complimentarmi con Davide e Stefania e con tutti i loro compagni», spiega il presidente Galanti, «a nome dei consiglieri provinciali di Federpreziosi esprimo grandissima soddisfazione per il risultato finale, esattamente in linea con ciò che ci eravamo proposti quando abbiamo dato il via al progetto “Fede Varesina”. Ovvero la realizzazione di un prodotto classico ma con un tocco di modernità, in grado di intercettare i gusti delle nuove generazioni. Un prezioso con una storia da narrare non solo da parte del venditore, ma anche da parte dell’acquirente che potrà con orgoglio raccontare il grande significato del piccolo oggetto indossato al dito anulare della mano sinistra». Desideri perfettamente esauditi dagli alunni, a tal punto che le fedi nuziali sono diventate due.
Grazie ai docenti
Altro motivo di orgoglio è il coinvolgimento di una scuola del territorio. Confcommercio provincia di Varese, infatti, ha da sempre grande attenzioni nei confronti del mondo scolastico: istituti di secondo grado e università sono da tempo un punto di riferimento o soprattutto un punto di approdo per ogni iniziativa che possa sfociare in un concreto coinvolgimento e in percorsi di collaborazione. «Anche questo», prosegue Galanti, «era uno dei nostri obiettivi e lo abbiamo centrato. Anzi, è stata l’occasione per allacciare un rapporto all’insegna della continuità con la suola orafa: uno dei progetti dei ragazzi tra quelli non premiati, sarà infatti ripreso ed entro la fine dell’anno trasformato un nuovo prodotto esclusivo».
Il presidente di Fedepreziosi provincia di Varese coglie perciò l’occasione per ringraziare uno ad uno i docenti che hanno reso possibile il buon esito dell’iniziativa: Mariangela Merola (coordinatrice “Operatore Orafi e Tecnico Orafi e Accoglienza” del corso “Operatore alle lavorazioni dell’oro e dei metalli preziosi”); Fabio Pinna (docente di Storia del gioiello/gemmologia); Andrea Ratti (docente di Progettazione 3 D); Laura Bernacchi (docente di laboratorio orafo); Dalila Bertazzo (docente di laboratorio orafo).