Tradate

Invasi dalle cimici del Sol Levante. E' allarme a Tradate: "Vigna e frutteto divorati"

Enrico Martegani è disperato: in pochi giorni  con apposite trappole ha raccolte bidoni di cimici ma la lotta non è finita: "Non so come debellarle e nemmeno come smaltirle".

Invasi dalle cimici del Sol Levante. E' allarme a Tradate: "Vigna e frutteto divorati"
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E’ allarme Popillia Japonica, una cimice che attacca le foglie di viti e piante e le divora.  A Tradate come in buona parte della Regione. A denunciarlo è un contadino per passione Enrico Martegani: «Ne ho catturate migliaia e ora ho bidoni pieni, ma come le smaltisco? Si riproducono velocemente e sono indistruttibili».

Invasi dalle cimici che divorano piante da frutto e vigneti

Invasione di cimici giapponesi alle Ceppine, è allarme. A lanciarlo con preoccupazione è la coppia Martegani che in poco tempo si è ritrovata alcune piante da frutto e la vite piantata dal nonno distrutta, divorata da migliaia di insetti contro i quali oggi non è ancora stato trovato un antidoto efficace per debellarli completamente. Si tratta della “Popillia japonica”, un parassita di origine giapponese dal colore verde metallico coi riflessi bronzei sul dorso che rappresenta l’ennesima specie non autoctona arrivata da lontano per portare distruzione. Infatti distrugge in particolare viti e piante da frutto, ma anche fiori, betulle e altre specie ed è così vorace che in poco tempo divora completamente le foglie delle piante.

Enrico Martegani mostra le cimici catturate che stanno minacciando i suoi frutteto e vigneto

"Le cimici hanno divorato le foglie delle vite, e hanno intaccato le piante da frutto. E' un disastro"

Le segnalazioni sono tante, ma quella che arriva dalle Ceppine è a dir poco sconvolgente.

«Notando com’erano ridotte le foglie della vigna del mio ronco in via Duse che mi sono accorto della presenza di queste maledette cimice – ricorda Enrico Mategani – Ho provato inizialmente coi più classici rimedi. Ma non è servito. Disperato mi sono rivolto agli specialisti che mi hanno consigliato delle trappole fatte da reti: il parassita tratto da una sostanza, il feromone, rimane intrappolato all’interno. E così ho fatto e il giorno seguente la rete era colma di insetti. Pensavo di essermene liberato. Mi sbagliavo. La rete si è imbottita il giorno dopo, e il giorno dopo ancora. Risultato in pochi giorni ho riempito decine di bidoni di cimici. E adesso ho un altro problema. Come faccio a smaltirle?».

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Hanno raccolto migliaia e migliaia di cimici "Adesso come le smaltiamo?"

Enrico Martegani e la moglie Graziella si sono ingegnati:

«Abbiamo provato ad annegarli nell’acqua, ma non è servito. Li abbiamo sotterrati, ma sono rispuntati. Nemmeno acqua bollente e sale li ha uccisi. Sembrano indistruttibili»,

Riferiscono disarmati difronte ad una piaga senza precedenti, una piega che minaccia la loro coltivazione, anni di sacrifici, di passione e di amore per la terra. «Non sappiamo più cosa fare per contrastare queste cimici infestanti» che si accoppiano velocemente. Compaiono a maggio, hanno la sua massima diffusione a fine luglio e soprattutto e resistono anche alle gelide invernali per ripartire poi in primavera. Questo cosa significa? «L’anno prossimo ci ritroveremo invasi dalle cimici che ci divoreranno tutto». Come se non bastasse «le trappole che ho acquistato sono andate letteralmente a ruba non si trovano né nei negozi né nelle vendite online», aggiunge Martegani disperato continuando la sua strenua battaglia per tentare di salvare il suo amato giardino. E come se non bastasse ha un altro problema da risolvere: lo smaltimento di quella montagna di coleotteri apparentemente immortali: «Non posso bruciarli è vietato accendere fuochi, , non posso sotterrarli e nemmeno metterli nel sacco dei rifiuti».

 

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