"Il 25 Aprile ci esorta a resistere a procedere tutti insieme per un futuro migliore"
Il sindaco Luca Castiglioni ai locatesi: "Le corone di alloro poste in piazza davanti al Monumento dei Caduti e al cimitero sono un omaggio a quella generazione di anziani che anche il nostro territorio sta perdendo, una dedica di gratitudine per tutto quello che hanno fatto e ci hanno insegnato".
La commemorazione del 25 Aprile anche quest'anno senza corteo, banda e associazioni, e riservata solo alle autorità, è stata occasione per riflettere: "Si rievoca una tragedia, la guerra, ma anche la conquista delle libertà. Siamo chiamati ad essere coraggiosi e fiduciosi, come lo furono i nostri nonni e i nostri genitori in nome dei valori e degli ideali che hanno sostenuto la loro giovinezza e
tutta la loro vita", ha detto il sindaco in una toccante lettera ai suoi concittadini.
"Il 25 Aprile 2021 ci esorta a resistere, a restare uniti di fronte alla sofferenza"
Anche quest’anno la ricorrenza del 25 Aprile è inconsueta: niente partecipazione di pubblico, nè banda nè corteo. La deposizione delle corona al monumento dei caduti, causa limitazioni anti-contagio, solo in forma riservata alle sole cariche istituzionali. I ragazzi della scuola Aldo Moro hanno partecipato virtualmente con tre video a testimonianza della loro consueta e apprezzata partecipazione nel ricordare questa giornata.
Il sindaco Luca Castiglioni:
"La situazione pandemica ci ha tolto nel 2020, così come oggi, l’emozione, il contatto fisico, il calore umano della partecipazione alla cerimonia dei Cittadini, delle Associazioni, della Banda e dei nostri ragazzi della scuola.
È un 25 Aprile che però ci richiama fortemente al dovere di essere uniti di fronte alle difficoltà enormi e alle sofferenze che negli ultimi 14 mesi abbiamo vissuto. La commemorazione del 25 Aprile ci esorta a “resistere” e a procedere tutti insieme nella stessa direzione, nel rispetto delle indicazioni di comportamento individuale che si riflettono sulla nostra comunità, perché tutti vogliamo un futuro migliore, un futuro che ci ridia una semplice “normalità”, della quale forse solo ora ne apprezziamo il valore.
Rievochiamo una tragedia, la guerra, ma anche la conquista della libertà e della democrazia grazie allo sforzo di coesione delle diverse culture democratiche che, dal 1946 al 1948, collaborarono senza pregiudizi per costruire le fondamenta di questo Paese.
Una lezione straordinaria, soprattutto dopo questi mesi di inaspettata sofferenza: in questo momento tutti i livelli istituzionali devono con rispetto e con fiducia lavorare insieme, perché la nostra Storia ci richiama ad una rinnovata responsabilità".Coraggiosi e fiduciosi
Il sindaco in una lettera aperta ai locatesi riflette:
“Se fosse possibile dire saltiamo questo tempo e andiamo direttamente a domani, credo che tutti accetteremmo di farlo – Ma non è possibile – Oggi dobbiamo vivere, oggi è la nostra responsabilità. Si tratta di essere coraggiosi e fiduciosi al tempo stesso. Si tratta di vivere il tempo che ci è dato vivere con tutte le sue difficoltà”.
Parole che sembrano scritte in questi mesi. In realtà sono le ultime pronunciate da Aldo Moro, il 28 febbraio 1978, prima del rapimento da parte delle Brigate Rosse.
Si tratta di essere ancora oggi coraggiosi e fiduciosi, come lo furono i nostri nonni e i nostri genitori (per chi come me ha qualche anno in più…), in nome dei valori e degli ideali che hanno sostenuto la loro giovinezza e tutta la loro vita. Le corone di alloro poste in piazza davanti al Monumento dei Caduti e al cimitero sono un omaggio a quella generazione di anziani che anche il nostro territorio sta perdendo, una dedica di gratitudine per tutto quello che hanno fatto e ci hanno insegnato.
"Nel silenzio perdiamo una generazione, i nostri nonni, la memoria storia patrimonio dell'umanità"
Il sindaco nel suo discorso rivolto a tutti locatesi parla dell'effetto della pandemia che ci sta privando di una intera generazione, quella dei nostri nonni: "L'Italia intera deve dirvi Grazie"
"Anche a Locate qualcuno dei “grandi vecchi” se n’è andato, qualcuno ci ha preceduto e, per ricordarli tutti, vorrei usare questo breve testo di Fulvio Marcellitti che ho trovato in internet e che li racconta con la dignità e l’affetto. “Se ne vanno. Mesti, silenziosi, come magari è stata umile e silenziosa la loro vita, fatta di lavoro, di sacrifici. Se ne va una generazione, quella che ha visto la guerra, ne ha sentito l’odore e le privazioni, tra la fuga in un rifugio antiaereo e la bramosa ricerca di qualcosa per sfamarsi.
Se ne vanno mani indurite dai calli, visi segnati da rughe profonde, memorie di giornate passate sotto il sole cocente o il freddo pungente. Mani che hanno spostato macerie, impastato cemento, piegato ferro, in canottiera e cappello di carta di giornale.
Se ne vanno quelli della Lambretta, della Fiat 500 o 600, dei primi frigoriferi, della televisione in bianco e nero.
Ci lasciano, avvolti in un lenzuolo, come Cristo nel sudario, quelli del boom economico che con il sudore hanno ricostruito questa nostra nazione, regalandoci quel benessere di cui abbiamo impunemente approfittato.
Se ne va l’esperienza, la comprensione, la pazienza, la resilienza, il rispetto, pregi oramai dimenticati.
Se ne vanno senza una carezza, senza che nessuno gli stringesse la mano, senza neanche un ultimo bacio.
Se ne vanno i nonni, memoria storica del nostro Paese, patrimonio della intera umanità. L’Italia intera deve dirvi GRAZIE e accompagnarvi in quest’ultimo viaggio con 60 milioni di carezze…”Il sindaco esorta a prestare attenzione in zona gialla
Da lunedì siamo in “zona gialla”, "ci sarà concesso di muoverci con minori restrizioni, ma invito ancora tutti
voi, cari Locatesi, a non abbassare la guardia, a rispettare le distanze, ad indossare la mascherina, a igienizzare
sovente le mani, perché la cautela è doverosa dopo aver vissuto una terza ondata e anche per rispettare coloro
che sono ancora oggi in condizione di fragilità". Il primo cittadino Castiglioni conclude:
"Solo con l’impegno continuo, l’attenzione e il senso di responsabilità di tutti riusciremo a ritrovare quella che poco fa ho chiamato “normalità”, quella che altri ragazzi, 76 anni fa, volevano, reduci dall’esperienza devastante di un’altra guerra! Ringrazio con tanto affetto Clarissa, Jasmine e Riccardo che, in rappresentanza della scuola primaria, ci hanno mandato tre video a testimonianza della loro consueta e apprezzata partecipazione nel ricordare questa giornata".