L'intervista

Giuditta Lualdi: "La pallavolo fa parte di me, sono una privilegiata"

La passione per il volley è una presenza fissa fin dalla nascita, con un papà allenatore e una mamma giocatrice

Giuditta Lualdi: "La pallavolo fa parte di me, sono una privilegiata"
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Idee chiare sul presente e sul futuro per la pallavolista bustocca

Sport e beneficenza, un binomio indissolubile

La passione per la pallavolo emerge in tutta la sua grandezza semplicemente guardandola negli occhi, che luccicano e brillano mentre scrutano a poca distanza il rettangolo magico all’interno del quale costruire i sogni.

Il sorriso smagliante e la sicurezza dei suoi ventisette anni permettono a Giuditta Lualdi – dall’alto dei suoi 186 centimetri – di raccontarsi a cuore aperto, ripercorrendo gli inizi mentre affronta il presente, volgendo uno sguardo al futuro.

Nata a Busto Arsizio ma residente a Olgiate Olona, la centrale in forza alla E-Work da questa stagione è cresciuta a pane e pallavolo.

Ho sempre avuto la vocazione per lo sport – racconta Giuditta - i miei genitori mi hanno fatto praticare diverse discipline ma la pallavolo è dentro me da sempre, sapevo che avrei preso questa strada e così è stato, a partire dai sedici d’anni, avendo un papà allenatore, una mamma ex giocatrice e i miei fratelli che sono anch’essi pallavolisti.

Le emozioni che lo sport sa regalare sono innumerevoli, e la pallavolo non fa eccezione:

Il volley è il mezzo per vivere la mia quotidianità, le gioie e le sofferenze che provo in campo vengono inevitabilmente trasmesse nella vita di tutti i giorni. Sono grata di poter fare questo sport, ricco di valori e di insegnamenti, che mi ha permesso di creare tanti bellissimi rapporti.

Non sono mancati i sacrifici per arrivare fino al professionismo, ma di rimpianti per Giuditta nemmeno l’ombra:

Non cambierò mai idea, sono più le soddisfazioni rispetto ai sacrifici, che ho sempre affrontato consapevole del fatto che facevano parte del percorso per giungere a soddisfazioni ancora più grandi.

Praticare sport ad alti livelli comporta delle inevitabili scelte, ma anche in questo caso le idee sono chiare:

Siamo dei privilegiati, facciamo ciò che più ci piace inevitabilmente bisogna raggiungere dei compromessi, ma il tempo per dedicarsi alle proprie passioni non manca mai.

Nel mondo di Giuditta Lualdi infatti non c’è solo la pallavolo, come spiega lei stessa:

La mia più grande passione è dedicarmi al sociale, ho un’associazione di beneficenza insieme a una mia amica, mio fratello e mia cognata dove promuoviamo i valori dello sport, questo impegna gran parte del mio tempo libero e ne sono molto contenta. Un domani, quando smetterò di giocare, mi piacerebbe organizzare eventi benefici, per trasmettere la mia passione e avvicinare i bambini allo sport.

Pallavolo, beneficenza e tante amicizie, in special modo con la collega Paola Egonu, vista al recente festival di Sanremo:

E’ una persona molto profonda, ci siamo conosciute una sera a Milano ed è nato un grande rapporto che coltiviamo quotidianamente, non ci siamo mai divise perché condividiamo tante passioni e molti ideali.

In ultimo, non può mancare un pensiero per la recente festa della donna:

Le donne sono una forza della natura, non dobbiamo aver paura di mostrare quello che siamo, essere donna è un orgoglio grandissimo attraverso il quale possiamo trasmettere molti valori, senza le donne il mondo non sarebbe lo stesso.

Questa è Giuditta Lualdi, forza e carattere in campo così come nella vita di tutti i giorni.

Stefano Benetazzo

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