Don Federico lascia Fagnano, sarà prevosto a Magenta
Il parroco responsabile della Comunità pastorale chiamato al nuovo incarico. L’addio era atteso, conclusi i nove anni di mandato: «Dispiacere per il distacco, stupore per la fiducia riposta»
Don Federico lascia Fagnano. Dopo nove anni e al termine naturale del mandato affidatogli nel 2015, il parroco e responsabile della Comunità pastorale è stato nominato dall’Arcivescovo Mario Delpini prevosto della città di Magenta, dove sarà responsabile di cinque parrocchie – riunite in Comunità pastorale – a partire dal 1 settembre prossimo.
Per don Federico un nuovo importante incarico
Un addio che era nell’aria e che è stato comunicato ai fedeli durante le messe vigiliari e festive dello scorso fine settimana in tutte le chiese. Don Federico Papini, classe 1973 e ordinato nel 1997, era arrivato a Fagnano dopo le esperienze a Lonate Pozzolo e a Lazzate come responsabile della pastorale giovanile: a Fagnano il primo mandato da parroco, chiamato a dare stabilità e certezze al percorso della comunità pastorale dopo i mandati interrotti dei suoi predecessori, don Giorgio Basilio e don Reginaldo Morlacchi. Ad aspettarlo un incarico di grande impegno ma anche segno della fiducia riposta nelle sue doti umane e pastorali dalla Diocesi di Milano: dalle 13mila anime fagnanesi passerà ai 25mila abitanti di Magenta.
Nomina accolta con emozione e gioia
Una nomina accolta da don Federico con emozione e gioia, pur nel dispiacere di chiudere i nove anni in valle Olona, dove è anche il Decano. «Ringrazio don Federico per il ministero svolto in mezzo a voi – si legge nella lettera del vicario episcopale monsignor Luca Raimondi diffusa domenica – e per aver accettato con gioia questa nuova chiamata del vescovo. Ora non mi è ancora possibile comunicarvi il nome del vostro nuovo parroco ma sarà mia premura farlo non appena possibile». Parroco che è già stato individuato e che arriverebbe da un incarico di pastorale giovanile, come fu per don Federico nel 2015, e dalla zona pastorale di Varese: l’annuncio è atteso a breve. «Accolgo questa nuova chiamata anzitutto col dispiacere di un distacco: il cammino che abbiamo percorso, le esperienze condivise coi piccoli, i ragazzi e gli adolescenti, i giovani e gli adulti, gli anziani e le famiglie, coi confratelli preti e il diacono Cristoforo non si cancellano e restano incise profondamente nel mio cuore e nella mia memoria. Diventano bagaglio e dono prezioso per la mia vita di prete».