Analisi

Coronavirus 21 aprile, i casi crescono. Ma da dove arrivano?

Il consigliere Astuti: "Indispensabile un’analisi per capire le cause dei contagi a più di un mese dell’inizio del lockdown"

Coronavirus 21 aprile, i casi crescono. Ma da dove arrivano?
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Coronavirus 21 aprile, i dati diffusi dalla Regione frenano i timidi entusiasmi dei giorni scorsi. Quasi la metà dei nuovi casi nel solo Milanese. Negli ospedali però la situazione continua a migliorare, seppur lentamente.

Coronavirus 20 aprile, i dati

  • Casi totali: 67.931 (+960)
  • Tamponi effettuati: 277.197 (6.711)
  • Ricoverati non in terapia intensiva: 9.805 (-333)
  • Ricoverati in terapia intensiva: 851 (-50)
  • Dimessi: 18.351 (-1.112)
  • Decessi: 12.579 (+203)
  • Guariti: 3.023 (+2.478)
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Partiamo coi dati positivi. Continua a calare la pressione sulle terapie intensive e sui reparti Covid negli ospedali: i posti occupati nelle prime sono ormai in continua e progressiva riduzione da settimane; quelli nei secondi scendono sotto la soglia dei 10.000, permettendo la dismissione anche dei primi reparti totalmente dedicati ai pazienti Covid. Nuovo dato fornito dalla Regione quello dei guariti, finalmente distinti dai "dimessi", che arrivano poco sopra i 3mila (spiegando così anche la diminuzione del numero dei dimessi)

Ora quelli meno positivi. Stabile purtroppo la crescita dei decessi ma questo, in tutta la sua tragicità, sarà l'ultimo dato a diminuire. Dopo due giorni di calo dei nuovi positivi (domenica erano 855, ieri 735) il dato odierno torna ad avvicinarsi a quota 1000, nonostante rispetto a ieri i tamponi totali eseguiti siano cresciuti solo di poche centinaia. Preoccupante soprattutto come quasi la metà dei nuovi positivi sia concentrato nell'area della Città Metropolitana di Milano, ormai in controtendenza rispetto al resto della Regione che salvo Cremona continua a vedere aumenti ormai stabili a due cifre.

E a ormai oltre due mesi dall'inizio dell'emergenza e 40 giorni di divieto di uscire e chiusure la domanda inizia a farsi forte anche nei cittadini: da dove arrivano i nuovi contagi? Dai runner e passeggiatori? Dalle code al supermercato? Dalle Rsa e dagli ospedali? Al momento non si sa, o perlomeno Regione non l'ha comunicato.

"È indispensabile condurre un’analisi qualitativa per capire le cause dei contagi che si stanno verificando a più di un mese dell’inizio del lockdown - spiega infatti nella sua analisi il consigliere regionale Samuele Astuti, autore dei grafici presenti nell'articolo -  se non si capisce qual è la ragione di un così continuo e persistente contagio non si potrà affrontare con serietà e serenità l’approccio alla Fase 2.  La messa in opera di una raccolta dei dati epidemiologici precisa e continua è necessaria premessa alla fase di ripresa delle attività. È urgente definire al più presto il sistema di mappatura del contagio (anche tramite test sierologici) in funzione della strategia di riapertura che non dovrà essere rimandata più di quanto strettamente necessario. Le persone, le aziende e le organizzazioni lombarde devono essere in grado di interagire con i loro partner principali in maniera semplice, efficace ed efficiente, per questo è necessario che  le modalità operative messe in atto in Lombardia siano compatibili e omogenee con quello che avverrà nelle altre regioni italiane e nelle altre nazioni europee".

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I dati provinciali

  • Bergamo: 10.788 (+50)
  • Brescia: 12.078 (+74)
  • Como: 2.592 (+42)
  • Cremona: 5.641 (+150)
  • Lecco: 2.093 (+13)
  • Lodi: 2.751 (+11)
  • Mantova: 2.933 (+20)
  • Milano: 16.520 (+408)
  • Monza e Brianza: 4.211 (+54)
  • Pavia: 3.705 (+64)
  • Sondrio: 966 (+6)
  • Varese: 2.251 (+55)
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