Ad Abbiate una messa in ricordo delle vittime del Covid
Tempo permettendo si terrà oggi pomeriggio alle 17 davanti alla croce di piazza Unità D'Italia, eretta nel 1646 dopo colera e peste che devastarono il nostro territorio
Una messa in ricordo delle vittime del Covid e per pregare chi ancora soffre e ringraziare medici e volontari che hanno assistito i malati. L'iniziativa di domenica alle 17 è stata promossa dal Club 33 e dalla Comunità del S. Crocifisso-
Messa in ricordo delle vittime del Covid alla crocetta della peste
Una messa in suffragio di tutte le vittime del Covid e come gesto di riconoscenza per coloro, come medici, infermieri e volontari si sono prodigati per assistere i malati. La celebrazione, promossa dal Club 33 in collaborazione con la Comunità del Santo Crocifisso, si terrà nel pomeriggio di domenica 26 settembre davanti alla croce di piazza Unità d’Italia ad Abbiate, un luogo simbolo: fu infatti eretta nel 1646 a ricordo dei morti per colera e peste che devastarono più volte il nostro territorio. Oggi, 2021, nello stesso luogo verranno commemorati i defunti della nuova pandemia, quella da Coronavirus che non ha risparmiato la nostra città.
Esposto l'affresco di San Carlo
In occasione della celebrazione, animata dalla scuola Cantorum e officiata dal prevosto don Gianni, sarà esposto l’affresco raffigurante San Carlo in preghiera davanti all’immagine della Vergine. L’opera era esposta sulla facciata di una «casa ospedale» costruita per assistere i malati di colera nella metà dell’Ottocento nell’attuale via Galli staccata per interessamento del Club 33 nel 1985 e oggi custodita nella chiesa parrocchiale.
«Grande fu l’operato di San Carlo per alleviare le sofferenze della popolazione. Istituì – illustra Gino Marinello, presidente del Club 33 – i lazzaretti un po' ovunque fuori dai centri abitati per assistere gli appestati, mettendo a disposizione i suoi bene e prodigandosi personalmente giorno e notte».
L’affresco sarà collocato vicino alla croce della piazza per la messa
«in ricordo delle vittime del Covid pregando per chi ancora sta soffrendo e per dire grazie a chi, anche a titolo volontaristico, ha assistito i malati. A tutti è rivolto l'invito», spiega Marinello, uno dei cittadini che ha provato sulla sua pelle il Covid e dopo due mesi di ricovero è guarito.