Imprenditore saronnese dalla doppia vita: indigente per il Fisco, milionario nella realtà
Milioni di euro di debiti con lo Stato, e un umile appartamento interrato a Saronno ma nella realtà viveva da nababbo in una villa con piscina circondato da lusso e sfarzo

Per il Fisco, era un imprenditore in difficoltà. Nella realtà, oltre a prendere bonus e ristori di ogni tipo, conduceva una vita tra i lussi e l'umile dimora alle porte di Saronno dove dichiarava di vivere era solo una copertura.
Imprenditore indigente, ma solo per il Fisco: sequestri per oltre 15 milioni di euro
Un tesoro fatto di ville, terreni, immobili, auto e beni di lusso, "nascosti" dietro una rete di inganni che lo faceva apparire al Fisco come un imprenditore indigente e in difficoltà. E' scattato la scorsa settimana il provvedimento di prevenzione patrimoniale per oltre 15 milioni di euro ai danni di un imprenditore originario della provincia di Napoli e residente a Saronno, attivo nel settore edilizio e immobiliare.
Il provvedimento, proposto dal Questore di Varese e disposto dal Tribunale di Milano, è arrivato dopo mesi di indagini patrimoniali eseguite dalla Divisione Anticrimine della Questura di Varese, coordinata dal Servizio Centrale Anticrimine del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, che hanno scandagliato minuziosamente la storia personale e patrimoniale del destinatario del sequestro, già gravato da varie condanne per reati finanziari e contro la persona e che inoltre vanta un debito nei confronti dell'erario di circa 17 milioni di euro.
Bonus e ristori
Le indagini hanno permesso di scoprire che il soggetto aveva nella sua disponibilità un ingente patrimonio immobiliare e numerosi beni mobili e quote societarie che rappresentano, verosimilmente, i guadagni illeciti generati dalla commissione di plurimi reati lucrogenetici che l’imprenditore, al fine di sottrarli da possibili sequestri penali e di prevenzione, aveva intestato nel corso degli anni a prestanomi, continuando a gestire i propri affari illecitamente per interposta persona.
L'attività investigativa condotta per diversi mesi dagli agenti della Divisione Anticrimine della Questura ha fatto emergere, chiaramente, che il soggetto, nell'ambito della propria attività, è riuscito anche ad accedere indebitamente alla disciplina dei bonus edilizi; al riguardo, la Direzione Provinciale dell'Agenzia delle Entrate di Varese, con la quale si è instaurata una proficua collaborazione operativa, ha in corso specifica attività di riscontro. L'entità della frode sulla cessione del credito dei suddetti bonus è tuttora in fase di quantificazione, ma al momento, solo per il 2021 ammonterebbe a circa 7 milioni di euro.



Inquinata l'economia locale
Le modalità con le quali l'uomo era solito condurre i propri affari hanno certamente inquinato i meccanismi dell'economia locale, alterando gli equilibri della libera concorrenza e danneggiando le imprese che investono e lavorano onestamente nel settore edile.
Approfittando, inoltre, del fittizio dichiarato stato di indigenza ha anche avuto accesso ai ristori predisposti per gli imprenditori e le aziende in difficoltà a causa delle ristrettezze imposte dall’emergenza pandemica. Fondi destinati ad imprenditori le cui attività rischiavano la chiusura e che sono stati da lui utilizzati per ben altri scopi, per sostentare il suo elevato ed ingiustificato tenore di vita.
Una vita tra i lussi
L’imprenditore, infatti, era un cliente/frequentatore di noti negozi del quadrilatero della moda di Milano e di ristoranti di lusso, nonché delle più prestigiose e costose località turistiche dove trascorrere momenti di relax. Dall'analisi delle sue carte di credito sono risultate emissioni continue e consistenti, fino ad arrivare anche ad una somma di 8.000 euro per un singolo acquisto di abbigliamento e accessori.
Recenti le vacanze natalizie trascorse in hotel a cinque stelle in una rinomata meta di vacanza alpina e sempre recente è l'acquisto di una Mercedes Benz modello GLC e di una Porsche Cayenne turbo hybrid di rilevante valore, anch'esse sottoposte a sequestro, con le quali ha collezionato numerosissime contravvenzioni al Codice della Strada per svariate migliaia di euro, puntualmente non pagate, tra le quali l'abituale transito in aree ZTL.
Dall'umile dimora a Saronno alla villa con piscina
L'imprenditore da anni dichiarava di risiedere in un umile locale, interrato, in una palazzina alle porte di Saronno, un ambiente totalmente disadorno e disabitato.
L'uomo in realtà ha sempre mantenuto un tenore di vita elevatissimo e dimora abitualmente in una villa con piscina unitamente alla famiglia.
I risultati dei sequestri
L'operazione è stata eseguita con l'ausilio di personale specializzato del Servizio Centrale Anticrimine del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e ha interessato 72 fabbricati, 22 terreni (tutti ubicati nell'area territoriale di Saronno e Comuni limitrofi), 3 autovetture, 2 delle quali di alta gamma, 4 autocarri, più di 20 orologi di alto pregio, numerosi gioielli, 30 rapporti bancari/finanziari, € 65.000 in contanti, 7 società e relativi complessi aziendali.
L'intero patrimonio, in attesa della quantificazione da parte dell'amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Milano, secondo una stima prudenziale, ha un valore di ben oltre i 15 milioni di euro.