Dagli architetti premiata la nuova piazza XXV aprile
"La rigenerazione di piazza XXV aprile fornisce una risposta ispiratrice alle attuali sfide riguardanti gli spazi pubblici e rappresenta quindi un esempio incoraggiante e alternativo agli standard comuni".
La soddisfazione per l’intervento di riqualificazione urbana di piazza XXV aprile che diventa modello di architettura, una serie di opere che vedono il compimento, ma anche il rammarico per il mancato finanziamento regionale alla ristrutturazione di villa Durini.
Piazza XXV aprile diventa modello di architettura
E’ lo sguardo del sindaco Vittorio Landoni sul paese che in questi anni vive uno dei suoi cambiamenti più significativi, attraverso le tante opere avviate. Tra le quali il rifacimento di piazza XXV aprile è stato uno dei primi progetti di svolta, coraggioso e discusso. E ora anche preso a modello: è infatti di questi giorni il conferimento del primo premio allo studio di architettura Pb&B di Paolo Belloni e partners che ha realizzato l’intervento, assegnato dal Consiglio nazionale degli architetti per la categoria «Opere spazi aperti infrastrutture, paesaggi 2021».
Con le seguenti motivazioni: «La rigenerazione di piazza XXV aprile fornisce una risposta ispiratrice alle attuali sfide riguardanti gli spazi pubblici e rappresenta quindi un esempio incoraggiante e alternativo agli standard comuni. Nel contempo il progetto risulta innovativo, evidenzia un livello elevato di impegno sociale, costituisce una splendida composizione ed è creativo nei dettagli».
Soddisfazione per professionisti e amministrazione
Una soddisfazione per i professionisti, ma anche per l’amministrazione comunale che ha voluto e condiviso l’opera. Attorno alla quale altri interventi oggi stanno potando il compimento definitivo all’intero comparto: dal parcheggio San Maurizio, dove aiuole, irrigazione e sistemazione della scalinata per la valle stanno completando l’intervento, al nuovo parcheggio ex Nassiryia ormai aperto.
Resta il rammarico per il mancato contributo regionale per la ristrutturazione di villa Durini, per la quale l’amministrazione Landoni aveva partecipato a un bando, confidando di ottenere l’auspicato co-finanziamento: «Non è andato a buon fine a causa dell'impostazione del bando stesso che, al mese di marzo, ci chiedeva di aver già deliberato la somma di compartecipazione – spiega il sindaco – cosa fuori da ogni senso visto l'andamento delle entrate degli oneri. La questione già l'avevamo intuita scrivendo a Regione e a Anci sottolineando che la somma di 520mila euro l'avremmo messa a disposizione non appena approvato il Bilancio consuntivo e così abbiamo fatto».
Ma non è bastato. «Abbiamo subito comunicato la variazione ma siccome probabilmente si doveva fare selezione, Regione ha pensato bene di applicare una discriminante, che ci ha esclusi. Quello che ci rammarica è questa emanazione di continui bandi che di fatto discriminano medi e piccoli Comuni».