Rubata la fototrappola, lo sfogo del sindaco: "Cari ragazzi, avete varcato il limite del tollerabile"
In una lettera aperta il sindaco si rivolge ai ragazzi ma anche ai loro genitori e ai "leoni da tastiera". "E' un furto, i responsabili saranno perseguiti penalmente se non ci sarà un ravvedimento sincero"
In una lettera aperta a tutta la cittadinanza e rivolta in particolar modo ai ragazzi del paese e ai loro genitori, il sindaco di Morazzone Maurizio Mazzucchelli si sfoga dopo il furto di una fototrappole installate nel parchetto di via Da Vinci. E annuncia che, se i ladri non la riconsegneranno, non ci saranno sconti.
Di seguito il testo della sua lettera.
Lo sfogo del sindaco: "Comportamento deplorevole, varcato il limite del tollerabile"
Cari ragazzi che frequentate il parchetto di via Leonardo da Vinci ed altri luoghi del paese durante gli orari serali e notturni, avete varcato il limite del tollerabile.
Nel vostro comportamento deplorevole c'è la totale assenza di rispetto verso le cose ed i luoghi pubblici.
I recenti atti di vandalismo alle scuole medie ci hanno costretti a disporre sul territorio comunale una serie di fototrappole. Una di queste, quella posizionata da alcuni giorni proprio al parchetto di via Leonardo da Vinci, è stata rubata.
Tale gesto è qualificabile come furto e quindi i responsabili saranno perseguibili penalmente, con conseguenze negative che si rifletteranno per molto tempo nelle loro vite.
Far sparire una fototrappola per nascondere le bravate non è solo quindi un danneggiamento di cose pubbliche, fatto già di per sè grave, ma è un reato penale!
Ovviamente i nostri controlli non si fermeranno, anzi si intensificheranno, in quanto tali atti non sono in alcun modo tollerabili, sono un danno per l'intera comunità, chiamata a sostenere spese per avere un paese sicuro e bello, e invece si ritrova a dover affrontare un dilagare totalmente ingiustificato di azioni contro il bene pubblico che, per chi non lo sapesse, è di tutti.
Vi invito quindi a restituire senza indugio la fototrappola sottratta (immagino che la ritroveremo priva della scheda che contiene i fotogrammi) e a riconsiderare i vostri comportamenti.
La strada che state percorrendo non porta a nulla, le bravate non vi faranno crescere come uomini e donne, nè vi faranno emergere nella società ma anzi saranno una macchia negativa che potrebbe compromettere anche la possibilità di accedere al mondo del lavoro.
Riflettete!
Non è più tempo di giustificare tali comportamenti nè di dare la colpa alla società e alle istituzioni che non fanno nulla per i giovani.
Sono convinto che occorre guardare in faccia alla realtà: la vostra è maleducazione bella e buona, è senso di impunità!.
Mi rivolgo anche a quei genitori che giustificano tutto e tutti evitando di chiedersi dove sono stati i propri figli minorenni sin dopo lo scoccare della mezzanotte, ai leoni da tastiera abituati a dare sempre la colpa agli altri, al Comune, alla Scuola, all'Oratorio. A tutti coloro ricordo che educare è un dovere, non una scelta opzionale. Occorre educare al rispetto di se stessi e delle cose altrui, del bene pubblico: è faticoso, ma è il dovere dei genitori.
Nonostante tutto io mi metto a vostra disposizione, se volete parlarmi, contattatemi, c'è ancora tempo e modo per rimediare. Fra qualche tempo qualcuno di voi, genitori e ragazzi, verrà chiamato in Comune con l'intento di condividere fatti e circostanze non più tollerabili, ma prima di allora mi attendo un ravvedimento sincero.
Errare è umano, ammettere le proprie responsabilità e ricominciare sulla retta via è da uomini.