"Quattro libri per un delitto" per il Tè con l'autore a Castiglione
L'autrice, varesotta d'adozione, torna a incontrare l'associazione Borgo Antico e i suoi affezionati lettori
Il 26 settembre, alle 16, al caffè Lucioni di Castiglione Olona nuovo appuntamento de Il te con l’autore, organizzato dall’associazione Borgo antico. Ospite sarà Marta Bardi con il suo ultimo lavoro "Quattro libri per un delitto", pubblicato per i tipi di Macchione.
"Quattro libri per un delitto" a Castiglione Olona
“Un nuovo appuntamento ma con un autore ormai noto al pubblico che ci è affezionato - dice il presidente Ugo Marelli - poiché Marta Bardi è un’ospite con cui gli amici hanno già avuto modo di confrontarsi.” Ed i cui libri sono stati anche oggetto di alcuni premi negli ultimi anni.
Marta Bardi, spezzina, ma varesotta di adozione, ha lavorato come insegnante di lingua francese. In seguito si è appassionata alla scrittura ed ha pubblicato alcuni gialli inventando personaggi di carattere che sono entrati nel panorama giallistico nazionale.
Domenica 26, alle 16, sarà lei col suo ultimo romanzo la protagonista del Tè con l'Autore al caffè Lucioni organizzato dall'associazione Borgo Antico. Per prenotazioni, telefonare allo 0331857411.
Il libro
Questa volta, la storia è ambientata in una libreria. La proprietaria, Tullia Porrini, uscendo una sera dal negozio inciampa letteralmente in un cadavere. La persona le è nota: un uomo che ritorna dal passato difficile da dimenticare sia per lei che per il suo gruppo di amici. Tutti, infatti, nutrono rancore verso questa persona riversa ai piedi di uno scaffale di libri. A svolgere le indagini è il commissario Enea Lo Giudice, che lavora sugli alibi dei quattro amici, grandi giocatori di carte, e sulle loro famiglie. Ma tutto ruota attorno alla libreria ed
alla figura enigmatica di Raffaela, autrice di gialli. C’è anche una figura misteriosa, che vaga senza meta nei vicoli della città collezionando oggetti disparati ed appassionandosi ai romanzi di Raffaela. Il mistero giungerà ad una soluzione che Marta Bardi conserva gelosamente fino alle ultime pagine del romanzo.