Contagi da Covid: l'idea di un doppio bollettino per chi è vaccinato e chi non lo è
In questo modo si spera di far capire anche ai più scettici l’efficacia mostrata dai vaccini, evidenziando chi effettivamente sviluppa gli effetti più gravi della malattia
Tra qualche settimana potremmo dire addio al bollettino così come lo conosciamo che da oltre un anno, puntuale, ogni sera, informa su contagi, ricoveri, decessi e tamponi analizzati. Come riporta un articolo pubblicato da Il Messaggero, infatti, le Regioni inizieranno a inviare al Governo i dati epidemiologici in loro possesso separandoli in due categorie: vaccinati e non vaccinati.
Doppio bollettino dei contagi da Covid?
In questo modo si spera di far capire anche ai più scettici l’efficacia mostrata dai vaccini anti-Covid, evidenziando chi effettivamente, dopo essere stato contagiato dal virus, sviluppa gli effetti più gravi della malattia. Inoltre, questo "doppio bollettino" potrà essere utile per verificare la gravità del contagio nei singoli territori
Infine, questa maggior chiarezza nell'esposizione dei dati punta a evitare di prestare il fianco alla propaganda e alle fake news di matrice no-vax, visto che a causa della variante Delta qualche persona vaccinata è sì stata ricoverata, ma in percentuali infinitamente inferiori rispetto a quelle di chi ha scelto di non vaccinarsi.
Tra i dati pubblicati da Il Messaggero uno su tutti può valere come esempio dell’efficacia dei vaccini: in Sicilia, prima regione da oggi tornata in zona gialla e con una delle percentuali più basse di popolazione vaccinata, alla data del 24 agosto risultavano esserci 24 pazienti vaccinati in terapia intensiva su una platea complessiva di 2,9 milioni di persone che avevano ricevuto almeno la prima dose. I no-vax nei reparti di area critica erano invece 78 su 1,6 milioni di persone.