C'è chi dice no

Sono 500 (per ora) i sanitari non vaccinati tra Varese e Como

Da giugno è in vigore l'obbligo per chi esercita la professione medica di aderire alla campagna vaccinale. Ma c'è chi resiste, e ora va incontro a sospensioni e rimansionamenti

Sono 500 (per ora) i sanitari non vaccinati tra Varese e Como
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Il dato è stato fornito dal Direttore Sanitario di Ats Insubria stamattina, giovedì 12 agosto, in conferenza stampa: circa 500 i sanitari delle province di Varese e Como che ancora non si sono vaccinati. Un numero che sembra destinato a salire.

Sanitari non vaccinati, la situazione a Varese e Como

Le prime sospensioni erano arrivate a metà luglio, altre sono arrivate in questo mese. Circa 500 gli avvisi inviati da Ats Insubria ad altrettanti medici e sanitari che ancora non risultano aver assolto all'obbligo di vaccinazione stabilito dal Governo a giugno. Le operazioni di individuazione dei "latitanti del vaccino" erano iniziate subito e non sono state semplici. Come già aveva spiegato un mese fa il Direttore Sanitario Giuseppe Catanoso Ats Insubria ha deciso di muoversi con la massima attenzione.

Si era partiti da 6mila nominativi, poi ridotti a 5mila. Nella prima metà di luglio erano dunque state inviate circa 3800 PEC di sollecito e ricevute oltre un migliaio di risposte messe subito in valutazione. Valutazioni che hanno portato al numero comunicato stamattina.

Cosa succede a chi non si vaccina

La stragrande maggioranza, come si può vedere dal "calo" dei non vaccinati tra i sanitari, dopo il sollecito si è subito "messo in regola". Ma c'è chi resiste alla vaccinazione obbligatoria, e non per inidoneità alla somministrazione. Relativamente a quei 500 (in cui rientrano professionisti di ogni professione sanitaria, dai medici di famiglia ai tecnici di laboratorio) Ats Insubria ha inviato gli avvisi ai rispettivi Ordini professionali e alle strutture dove operano. Che agiscono di conseguenza.

"Per ogni posizione valutiamo scrupolosamente la situazione - ha spiegato il dottor Massimo Bulgheroni, Direttore del Dipartimento di Igiene e Sanità Pubblica di Ats Insubria - Una fase scrupolosa che richiede tempi tecnici. In questo momento abbiamo accertato il mancato assolvimento per quasi 500 sanitari tra Varese e Como, notificando a Ordine e datore di lavoro. A seguito della notifica l'Ordine provvede alla sospensione temporanea fino al 31 dicembre o fino all'avvenuta vaccinazione, mentre il datore lavoro valuta la 'delocalizzazione' del non vaccinato in attività non a contatto col pubblico, a tutela sua e dei pazienti, o se necessaria la sospensione temporanea".

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