Tommy nasce sul divano di casa tra le braccia del nonno
E' venuto alla luce sul divano di casa tra le braccia del nonno materno Ambrogio Rossi, che con la voce rotta dalla forte emozione gli ha sussurrato «Tommy, amore».
Tommaso aveva proprio fretta di nascere e così, senza dare il benché minimo preavviso, nel primo pomeriggio di venerdì è venuto alla luce sul divano di casa tra le braccia del nonno materno Ambrogio Rossi, che con la voce rotta dalla forte emozione gli ha sussurrato «Tommy, amore», sfoderando quel sorriso pieno di gioia e di tenerezza che solo un nonno è in grado di regalare. Ed è bastato il gemito del piccolo Tommaso per far accorrere in salotto papà Matteo, che nel frattempo era al telefono con i soccorritori, e nonna aMria Pia, in un’altra stanza con il nipotino maggiore Leonardo. Tutti hanno poi circondato mamma Chiara, che ha tenuto adagiato al seno il suo piccolino fino all’arrivo dei medici, che hanno poi tagliato il cordone ombelicale.
Tommy nasce sul divano, travaglio in tempi record
«Il parto era programmato con induzione per martedì 3 alla clinica Mangiagalli di Milano. Lì era infatti nato il nostro primogenito Leonardo, come consigliato dal ginecologo, nonché nostro medico di base, Antonello Vanzulli», raccontano mamma Chiara Rossi e papà Matteo Squizzato. E proprio dal medico la giovane Chiara si era recata poche ore prima, da sola in auto e senza alcuna difficoltà, per il controllo di routine. Poi era rientrata a casa e aveva giocato con il figlio sul tappeto del salotto, proprio vicino a quel divano che da lì a breve avrebbe ospitato inaspettatamente il suo parto. Alle 13 di venerdì 30 sono infatti iniziati i primi dolori, ma niente di così preoccupante, e alle 14 è scattata la chiamata a papà Matteo, che nel giro di brevissimo tempo è rientrato dal lavoro per accompagnare la moglie in ospedale. Non c’è però stato il tempo perché Chiara, provata dalle contrazioni, non è nemmeno riuscita a salire in auto ed è tornata a sdraiarsi sul divano, in attesa dell’arrivo di un’ambulanza.
Tommaso nasce in casa
L’ambulanza non è arrivata in tempo e a fare da «ostetrico», mentre il futuro papà era impegnato telefonicamente con il 112 per rispondere alle domande di rito, è stato il nonno Ambrogio che, quando ha sentito la figlia urlare, si è accorto che stava già uscendo la testa del suo nipotino. «Ho messo le mani sotto la testa e nel giro di pochi secondi, in modo assolutamente naturale, è uscito tutto il corpo. In un attimo me lo sono ritrovato in braccio. Gli ho detto “Tommy amore” e l’ho appoggiato sul petto della madre. In quel momento non mi rendevo conto di quello che stava succedendo. Sull’emozione del momento ha prevalso il timore che il parto procedesse per il meglio e che il cordone ombelicale non si avvolgesse intorno al collo del piccolo. Poi ci siamo precipitati a recuperare dei teli per avvolgerlo, visto che nulla era pronto, tanto è stato veloce e improvviso il parto», rivela nonno Ambrogio, che solo quando ha visto l’arrivo dei soccorritori e la figlia trasportata in ambulanza si è reso conto di cosa fosse davvero successo e che avesse fatto nascere il suo nipotino. «Mai mi sarei immaginato che a 73 anni avrei provato un’esperienza così forte», confessa.
Un’esplosione di gioia
Passata l’adrenalina di quegli indimenticabili momenti, con la neomamma e il bambino al sicuro in ambulanza, un tripudio di gioia e di emozione ha trionfato nella casa della famiglia Squizzato e Rossi. «A parto già avvenuto il 112 li ha trasportato nel più vicino ospedale di Legnano dove, dopo gli esami di routine, mamma e figlio sono stati dimessi lunedì, quando li abbiamo riaccolti a casa con grandi festeggiamenti, insieme anche ai nonni paterni Rosa e Luciano», aggiunge il papà, infermiere, così come Chiara, della Multimedica di Castellanza. Entrambi i neogenitori hanno infatti seguito lo stesso percorso di studi e il loro amore è proprio nato negli anni dell’università.
Nato a Gerenzano
Sulla carta d’identità Tommaso avrà scritto «nato a Gerenzano», circostanza più unica che rara nel 2021, dove è ormai scontato nascere in un ospedale. Non era così invece 73 anni fa quando a nascere in casa, come tutti i suoi coetanei, era stato proprio nonno Ambrogio. Nonna Maria Pia è invece stata una delle prime bambine che nel 1955 è nata nell’ospedale di Saronno. «Nella mia classe ero una delle poche bambine nate in ospedale. La maggior parte dei bambini in quegli anni nasceva infatti ancora in casa. Mai avrei immaginato che un mio nipotino nel 2021 potesse nascere nel nostro salotto», racconta la nonna, ancora visibilmente emozionata.
Doppio cognome
Ma la nascita in casa a Gerenzano non è l’unica particolarità di Tommaso che, per volontà di mamma e papà, è stato registrato all’anagrafe con i cognomi di entrambi i genitori, Squizzato Rossi. «Era un desiderio che abbiamo sempre avuto fin da giovani e che abbiamo concretizzato già con il nostro primo figlio. La legge lo permette e quindi non abbiamo esitato a dare ai nostri Leonardo e Tommaso entrambi i cognomi, di cui andiamo orgogliosi», concludono.