« L’Endurance? È un vero e proprio credo»
La Settimana regala ai lettori di Primasaronno.it le più belle storie raccontate nel corso del 2021 sulle pagine del nostro settimanale. Una piacevole lettura sotto l’ombrellone.
Di corsa, in sella alla propria moto. E poi giù di acceleratore, scaricando in pista tutta l’adrenalina. Da più di dieci anni è questa la passione di Nico Bonifacio, pilota del 117 Racing Team che partecipa a gare di Endurance sui circuiti italiani ed europei.
Trentacinque anni, Bonifacio ha sempre avuto la passione per le due ruote. Cominciando, però, dalle gare in bicicletta: «Dai 6 anni fino ai 20 ho sempre corso in bici. A 20 anni… ho deciso di attaccarci il motore». Una passione che, in realtà, è stata sempre covata da Nico fin da quando era più piccolo: «Mio padre ha sempre cercato di tramandarmi la sua passione per le moto e già a 14 anni avevo provato ad andare in pista a livello amatoriale. Un po’ per scherzo ci siamo iscritti a una gara a Magione, in provincia di Perugia, e abbiamo ottenuto subito pole position e vittoria finale».
Un risultato sorprendente, che ha dato ancor più enfasi alla passione di Nico: «Abbiamo aperto un vero e proprio team e… si è aperto un mondo».
Dal 2008 al 2014, infatti, Nico Bonifacio in sella alla sua Moto Guzzi ha sempre portato in auge il 117 Racing Team. Per cinque volte sul gradino più alto del podio al campionato italiano per moto bicilindriche ad aria, con un secondo posto nel 2011 e un terzo posto nel 2010.
Poi il cambio di categoria nel 2015 e l’inizio dell’avventura nel Campionato Velocità Endurance che ha portato Bonifacio in giro per l’Europa.
«Abbiamo deciso di alzare l’asticella, partecipando a gare in tutta Italia ed Europa e partecipando anche a raduni e fiere mondiali dove esponiamo la nostra Suzuki, marchio per il quale ora corriamo», spiega Bonifacio. Un notevole passo avanti che, però, non ha cambiato la sua passione: «Devo dire la verità, quella per la moto e in particolare per le gare è veramente un credo. Di fatto, è una passione che mi occupa gran parte del mio tempo. Anche perché all’interno del nostro team non c’è soltanto il giorno della gara. Ma bisogna lavorare sodo per tutto quello che concerne la preparazione della moto, i lavori in officina, la ricerca degli sponsor…».
Un lavoro non indifferente, anche se sono tante le realtà dell’hinterland milanese che affiancano la passione di Bonifacio. Nico dal canto suo cerca di valorizzare il più possibile il territorio. E, da tre anni a questa parte, anche il nome di Solaro, dove vive insieme alla moglie Francesca e al piccolo Tommaso, 5 anni e già pronto a seguire le orme di papà Nico: «A casa abbiamo tante minimoto, quando è possibile porto già Tommy a provare ovviamente in totale sicurezza. La nostra intenzione è quella di far avvicinare i bambini fin da piccoli al mondo delle moto e far conoscere la nostra realtà. Anche con l’Amministrazione comunale, e in particolar modo con l’assessore Christian Talpo, vorremmo pensare a dei momenti importanti in paese per far avvicinare soprattutto i bambini. Mia moglie? Francesca invece si è un po’ rassegnata, visto che la maggior parte del tempo libero lo dedico alle uscite in moto, ma anche lei è al mio fianco in questa grande passione».
Tanti momenti che rappresentano ricordi indelebili nella memoria di Nico Bonifacio, su tutti la prima partecipazione alla 24 ore di Le Mans nel 2019: «In Italia abbiamo tanti circuiti stupendi, su tutti Imola è il mio preferito. Ma l’emozione che dà Le Mans è imbattibile, con 74 mila persone che cantano la Marsigliese prima della corsa. E poi la presenza di piloti di Moto GP come Randy De Puniet e Sylvain Guintoli. Purtroppo ora corriamo a porte chiuse, a causa dell’emergenza Covid, ma speriamo che presto il pubblico possa tornare sugli spalti. Per chi, come me, vive di questa passione, la presenza di tanta gente durante le corse è fondamentale».
Paolo Andrea Zerbi
(La Settimana, venerdì 12 febbraio 2021)