Consiglio Comunale alla Gianetti, presenti Regione, Provincia e 9 sindaci
Il sindaco di Ceriano Laghetto, Roberto Crippa: "Un solo obiettivo, tutelare l'occupazione di 152 persone"
Si è tenuto fuori dai cancelli della Gianetti Ruote, dove prosegue da quasi un mese il presidio dei lavoratori licenziati con una mail, il Consiglio Comunale di Ceriano Laghetto. Un Consiglio... allargato, visto che il tema della chiusura dell'azienda cerianese è seguito da vicino da tutte le varie amministrazioni. Così, nel parcheggio di Gianetti Ruote, erano presenti 3 assessori di Regione Lombardia, il Presidente della Provincia di Monza Brianza e ben 9 sindaci del circondario, tra questi anche il primo cittadino di Saronno, Augusto Airoldi.
Roberto Crippa: "Un solo obiettivo, tutelare l'occupazione di 152 persone"
Così il sindaco Roberto Crippa all'indomani del Consiglio Comunale: "Una seduta di consiglio comunale storica ieri pomeriggio al Comune Di Ceriano Laghetto, 9 Sindaci, 3 Consiglieri Regionali, il Presidente della Provincia di Monza, le Organizzazioni Sindacali e i Lavoratori tutti uniti con un solo obiettivo : tutelare l’occupazione di 152 persone". Ancora una volta le istituzioni hanno risposto presente dimostrando la loro vicinanza ai dipendenti, licenziati con una mail ormai quattro settimane fa. Nessuna bandiera politica e unità d'intenti tra i consiglieri comunali di Ceriano Laghetto e le altre istituzioni presenti. "La brutalità di questa azione, che ha mostrato una totale mancanza di rispetto umano e delle regole, ha suscitato questa reazione da parte delle istituzioni", le parole di Crippa.
L'appoggio di Regione, Provincia e di 9 sindaci della zona
Presenti al Consiglio Comunale gli assessori di Regione Lombardia Andrea Monti, Gigi Ponti e Alessandro Corbetta. Con loro il presidente della Provincia di Monza Brianza, Luca Santambrogio. Tutti hanno sottolineato i prossimi passi da fare e la necessità di un intervento europeo. Alla seduta erano presenti anche 9 sindaci della zona: Barlassina, Cogliate, Cesano Maderno, Desio, Lazzate, Lissone, Saronno, Solaro, Varedo. Tutti hanno manifestato la preoccupazione riguardo la chiusura di un sito storico che dà lavoro a tante persone del circondario. Una decisione che potrebbe avere ripercussioni sociali anche nei paesi limitrofi.