"Calpestata la dignità di uomini e donne": anche il Pd a gamba tesa dopo la chiusura della Gianetti
"Essere licenziati per mail, senza alcun preavviso, senza che fossero coinvolte le rappresentanze sindacali, senza voler ricorrere all'utilizzo degli ammortizzatori sociali è segno di un'ingiustizia inaccettabile"

Non solo il fronte leghista, anche il Partito Democratico osserva con attenzione (e "indignazione", precisano) quanto sta accadendo dentro e fuori la Gianetti Fad Wheel di Ceriano Laghetto, coi lavoratori in presidio permanente contro il licenziamento collettivo comunicato sabato via mail e la chiusura dello storico stabilimento.
Gianetti, anche i dem al fianco dei lavoratori
Seguiamo con indignazione la vicenda dei lavoratori della Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto che sabato hanno ricevuto la comunicazione di chiusura dello stabilimento e di licenziamento collettivo.
Le modalità con cui è stata portata avanti questa azione calpestano la dignità di donne e uomini che si ritrovano in una situazione di difficoltà estrema. Essere licenziati per mail, senza alcun preavviso, senza che fossero coinvolte le rappresentanze sindacali, senza voler ricorrere all'utilizzo degli ammortizzatori sociali è segno di un'ingiustizia inaccettabile.
Questi lavoratori hanno a cuore non solo il proprio destino ma anche la sorte dell'azienda in cui lavorano da decenni e a cui sentono di appartenere. Una dedizione e un attaccamento che è stato ferito dalla brutalità di questa decisione.
Siamo vicini ai lavoratori e alle loro famiglie e cercheremo di supportare le loro esigenze a tutti i livelli. Per questo motivo già questa mattina il segretario del Partito Democratico di Ceriano Thomas Nisi e il consigliere provinciale Vincenzo Di Paolo erano presenti, insieme ad altri consiglieri comunali del centrosinistra, ai cancelli della fabbrica per sostenere la mobilitazione dei lavoratori. Inoltre, il consigliere regionale del PD Gigi Ponti ha presentato una richiesta di audizione urgente in Commissione Attività Produttive e il senatore Roberto Rampi si è attivato presso il Ministero del Lavoro e per presentare un'interrogazione parlamentare su questa vicenda