Politica

Frera-Truffini: "La fine di un incubo. Adesso ci chiedano scusa"

Pipolo: "Vicenda usata come clava e con odio per anni, mettendo persone e famiglie sulla graticola". Colombo: "Lo stesso film visto in Provincia contro Galli. Non è così che si fa politica"

Frera-Truffini: "La fine di un incubo. Adesso ci chiedano scusa"
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Dopo la notizia dell'archiviazione di ex Amministratori e tecnici vari che avevano approvato e avvallato nel 2010 la vendita di Frera e Truffini alla Seprio, ora il contrattacco: "Per anni persone e famiglie messe alla graticola per niente. Ora si chieda scusa".

Frera-Truffini, dopo l'archiviazione il contrattacco

Dieci anni. Per tanto la contestata e discussa vendita di Frera e Truffini dal Comune alla Seprio ha tenuto banco in città. E ora che è arrivata l'archiviazione il centrodestra, ex e attuale, da questo lato della politica cittadina c'è aria di rivincita. Sono tanti i "sassolini dalle scarpe" tolti questa mattina, venerdì 18 giugno, nella conferenza stampa convocata in Municipio con Stefano Candiani, Marinella Colombo, Vito Pipolo e Gianni Candiani, uno dei consiglieri che all'epoca aveva approvato l'operazione.

"Non parliamo di credibilità riconquistata - ha esordito Candiani - perchè quella come abbiamo visto nelle ultime due tornate elettorali non è mai mancata. Ma è la parola fine ad anni di bugie, di illazioni e di attacchi su una scelta che, e lo si legge chiaro nella sentenza, ha portato benefici e non danni al Comune. Erano anni in cui le rate dei mutui e i tassi di interesse schiacciavano le possibilità di spesa del Comune, c'erano ditte e fornitori che fallivano e attendevano tempi lunghissimi per ricevere il dovuto. Con quell'azione politica abbiamo avuto benefici di almeno 500mila euro per ogni anno grazie ai tassi inferiori, seguendo quanto era stato indicato di fare dall'allora Governo. Operazione di cui ci siamo presi la responsabilità in un quadro normativo non chiaro, sulla scorta di quanto fatto anche da altre Amministrazioni, che per anni è stato usato mistificando la realtà come arma politica".

Pipolo: "La fine di un incubo"

Vicenda chiusa. Per l'assessore Vito Pipolo "è la fine di un incubo". "Non fu una scommessa o una speculazione. Per anni qualcuno, in primis l'ex sindaco Cavalotti e la sua giunta, hanno considerato la vicenda Frera-Truffini come risposta in ogni consiglio comunale e usandola per colpire e ferire le persone, con odio. Nel 2015, ad esempio, all'allora sindaco Cavalotti la lettera dalla Corte dei Conti arrivò a febbraio. A noi la consegnò solo all'antivigilia di Natale. Per anni si sono messe persone e famiglie sulla graticola, ora mi aspetto di sentire almeno delle scuse".

Colombo: "Come il 'buco' in Provincia: non è così che si fa politica"

Anche Marinella Colombo, assessore al Bilancio ieri come oggi, festeggia e attacca. "Non fu un'operazione al buio come qualcuno vuole far credere, consultammo esperti finanziari e istituti per conoscere la convenienza di quella scelta tanto che poi, quando arrivò il centrosinistra, confermò quei mutui. Lo stesso copione lo abbiamo visto in Provincia, dove si è cercato di eliminare politicamente un avversario, Dario Galli, inventandosi un buco di bilancio che non c'è mai stato e costringendo così la Provincia a ridurre drasticamente gli interventi su tutto il territorio. Fare così non è fare politica, è meschinità e come si è visto a Tradate e a Villa Recalcati non paga e non porta a nulla".

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