Frera-Truffini: caso archiviato. Nessun danno erariale, fu un'operazione vantaggiosa
L'ex sindaco Candiani: "Ripristinata finalmente la verità su una vicenda fatta di insinuazioni e falsità che sono state la fortuna politica, effimera, di qualcuno"
Si chiude dopo oltre una decina d'anni con l'archiviazione di tutti i politici e tecnici coinvolti il caso Frera-Truffini. Alla fine, la Procura Regionale della Corte dei Conti ha stabilito che la compravendita dei due immobili dal Comune alla sua partecipata non ha comportato alcun danno patrimoniale per l'ente.
Frera-Truffini, tutto archiviato
Un "caso" contabile e non solo che ha tenuto banco per un decennio. Prima, politicamente, negli ultimi anni della seconda Amministrazione Candiani e poi, legalmente, con la denuncia di danno erariale depositata nel novembre 2013 alla Corte dei Conti.
I fatti risalgono al 2010, quando il Comune decise di vendere la Frera e la Villa Truffini alla sua società partecipata, la Seprio Servizi, garantendo in quanto Socio Unico il mutuo milionario sottoscritto. Con le risorse incamerate quindi dalla sua società l'Amministrazione Candiani chiuse 22 mutui che gravavano sulle casse comunali.
Un'operazione che era stata ritenuta dalla Corte dei Conti uno strumento per aggirare il Patto di Stabilità facendo figurare un equilibrio contabile in realtà assente. Per questo, durante l'Amministrazione Cavalotti (succeduta a quella Candiani dopo una campagna elettorale incentrata proprio sul caso Frera-Truffini) arrivarono anche le sanzioni: meno trasferimenti, vincoli di spesa e blocco delle assunzioni.
Nessun danno. Anzi...
La vicenda poi rimase a covare sotto la cenere per diversi anni fino all'inizio del 2021 quando Candiani, parte della sua Giunta e della maggioranza insieme al segretario comunale, all'Amministratore di Seprio e ai tecnici finanziari del Comune (tra cui anche Cavalotti) si videro recapitare un invito a dedurre contro un'ipotesi di danno per 756.863,58 euro.
Le deduzioni, da parte del centrodestra almeno, arrivarono. E oggi, da quanto si legge nel decreto di archiviazione, sono state ritenute valide:
"Valutati i dati diversi risultati dall’attività istruttoria integrativa svolta da questa Procura contabile e, in particolare il rapporto tra la spesa sostenuta dal Comune di Tradate e i vantaggi economici derivanti dal risparmio degli interessi passivi che sarebbero stati dovuti a Cassa Depositi e Prestiti in relazione ai 22 mutui contratti ed estinti anticipatamente, questi ultimi sono stati superiori ai primi. (...) Per quanto decisamente discutibile in punto di legittimità - continua il dispositivo - non risultano contestazioni da muovere in punto di responsabilità amministrativa, in ragione dell'assenza di un danno patrimoniale derivato dal Comune di Tradate".
Candiani: "Ripristinata la verità"
In pochi minuti l'ordinanza di archiviazione ha fatto il giro delle chat del centrodestra cittadino. Candiani, indicato a gennaio come "la mente" dietro tutta l'operazione, si dice decisamente soddisfatto:
"La decisione è chiara: si dice apertamente che fatti i conti dall'operazione è derivato un interesse maggiore di qualsiasi danno valutato, come abbiamo sempre sostenuto. Ora è ripristinata al verità. C'è voluta oltre una decina d'anni per chiudere una vicenda che ha fatto la fortuna, effimera, di qualcuno che ha insistito nell'insinuare falsità. Il loro mal di pancia per essere stati smentiti e aver visto cadere le loro accuse e insinuazioni su malgestioni e quant'altro è il miglior risarcimento che possiamo chiedere".
LA DELIBERA DELLA CORTE DEI CONTI
Il servizio su La Settimana di Saronno in edicola da venerdì 18 giugno