Il video della tragedia del Mottarone ripreso dalla telecamera della funivia: lo stop dalla Procura
A diffonderlo, per primo, il Tg3. Nel pomeriggio lo stop della Procura
Il video della tragedia del Mottarone, ripreso dalla telecamera della funivia, era stato diffuso ieri 16 giugno dai Tg Rai del mezzogiorno. Nel pomeriggio la nota della procura di Verbania, che ha disposto il divieto di pubblicazione per tutti i media.
Il video della tragedia del Mottarone
In 43 secondi, depositati agli atti dell’indagine, sono racchiusi gli ultimi istanti di vita delle quattordici incolpevoli vittime della tragedia della funivia del Mottarone accaduta domenica 23 maggio 2021 a Stresa, nel Verbano-Cusio-Ossola.
Nel filmato, ripreso dalla telecamera posta in cima all’impianto della funivia, si vede la cabina giungere a un metro dal traguardo e si scorgono chiaramente anche diversi passeggeri, che già si stavano preparando per scendere.
Gli ultimi istanti ripresi dalla telecamera della funivia
Poi succede qualcosa e la cabina, con un drammatico scarto all’indietro, comincia a scivolare giù lungo il cavo portante. Quando incontra il primo pilone verso valle, il distacco e il volo, giù sul versante erboso. Una caduta che sappiamo, anche se la telecamera non la riprende, terminerà contro gli alberi.
La nota della Procura di Verbania
In riferimento al servizio mandato in onda dal TG 3 della RAI in data odierna, nel quale sono state trasmesse le immagini estrapolate dall’impianto di videosorveglianza della funivia Stresa-Alpino-Mottarone, immediatamente riprese e descritte da numerosi altri organi di informazione, preciso che tali immagini, contenute in un file video, risultavano depositate, unitamente a tutti gli atti di indagine, all’atto della richiesta di convalida del fermo e di applicazione di misura cautelare, con diritto degli indagati e dei rispettivi difensori di prenderne visione ed estrarne copia, diritti ampiamente esercitati. Si tratta, tuttavia, di immagini di cui, ai sensi dell’art. 114 comma 2 c.p.p., è comunque vietata la pubblicazione, anche parziale, trattandosi di atti che, benché non più coperti dal segreto in quanto noti agli indagati, sono relativi a procedimento in fase di indagini preliminari. Ma, ancor più del dato normativo, mi preme sottolineare la assoluta inopportunità della pubblicazione di tali riprese, che ritraggono gli ultimi drammatici istanti di vita dei passeggeri della funivia precipitata il 23 maggio scorso sul Mottarone, per il doveroso rispetto che tutti, parti processuali, inquirenti e organi di informazione, siamo tenuti a portare alle vittime, al dolore delle loro famiglie, al cordoglio di una intera comunità. Portare a conoscenza degli indagati e dei loro difensori gli atti del procedimento a loro carico nelle fasi processuali in cui ciò è previsto, non significa, per ciò stesso, autorizzare ed avallare l’indiscriminata divulgazione del loro contenuto agli organi di informazione, soprattutto, come in questo caso, in cui si tratti di immagini dal fortissimo impatto emotivo, oltretutto mai portate a conoscenza neppure dei familiari delle vittime, la cui sofferenza, come è di intuitiva comprensione, non può e non deve essere ulteriormente acuita da iniziative come questa.
Il procuratore Olimpia Bossi