In Val Brembana il ponte tibetano più lungo al mondo
Raggiungerà un'altezza massima di 120 metri: collegherà il centro del paese con il roccolo della corna bianca, sorvolando la cava di gesso
Sarà a Dossena, comune della Valle Brembana in provincia di Bergamo, il ponte tibetano più lungo al mondo, 505 metri sospesi nel vuoto fino a 120 metri, collegando il centro del paese con il roccolo della corna bianca, sorvolando la cava di gesso.
Una vista mozzafiato che consentirà di ammirare i paesaggi suggestivi delle Prealpi Orobiche, con vista sulle vette dei monti La Grigna, Gioco, Alben e Arera, fino al fondovalle di San Pellegrino.
Il ponte tibetano più lungo del mondo in val Brembana
L'opera, sostenuta economicamente da Regione Lombardia, sarà pronta per la fine dell'estate 2021 e verrà realizzata con sette funi d'acciaio (due per il sostegno delle pedate intervallate dal vuoto, due per il corrimano e tre come funi di sicurezza). Grande attenzione per la sicurezza: il percorso sarà infatti praticabile solo indossando un'imbragatura ed è previsto l'inserimento di una linea vita continua che, attraverso l'utilizzo di un moschettone, permetterà di percorrere i 505 metri in totale sicurezza. Elemento cardine del progetto è il recupero - seppur verso una via aerea - di una parte del tracciato dell'antica Via Mercatorum. Diversi gli aspetti innovativi, tra cui la valorizzazione del territorio inclusa la parte di cava.
Da Regione 10 milioni di euro
La realizzazione del ponte tibetano rientra in un percorso strutturato di rilancio del turismo a Dossena, attraverso un piano a lungo termine di sviluppo territoriale-locale ideato da quattro giovani del paese che hanno voluto sognare in grande, con la realizzazione di un progetto da 10 milioni di euro che ha trovato riscontro positivo in Regione Lombardia, tramite l'assessore Sertori, riuscendo a conquistare anche il suo sostegno economico. Il piano prevede la riqualificazione di strutture ricettive esistenti e la realizzazione di nuovi interventi e servizi, la valorizzazione del paesaggio attraverso la promozione del territorio e dell'ambiente e, infine, il rilancio dell'attrattività attraverso il recupero e la valorizzazione del patrimonio esistente.
In questo ultimo ambito rientrano, ad esempio, l'area mineraria Paglio Pignolino nella quale sono terminati i lavori di ristrutturazione delle casette esterne, quelli per la riqualificazione delle aree interne delle miniere e la messa a punto del parco avventura in miniera, con l'installazione di ponti sospesi, pareti in aderenza e voli in carrucola.
Priorità al rilancio del turismo montano
-"L'estate 2020 - afferma l'assessore agli Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni, Massimo Sertori - a causa della pandemia da Covid-19, è stata caratterizzata da una riscoperta del turismo di prossimità che ha riguardato principalmente le aree di montagna e i laghi. Una opportunità per i lombardi di riscoprire territori splendidi e ricchi di attrattività, in passato troppo spesso sottovalutati". "Siamo convinti che questo trend positivo continuerà anche nella stagione estiva in arrivo e, come Regione Lombardia, siamo in prima linea per promuovere il turismo nei territori montani lombardi che purtroppo hanno subito un lungo fermo nella stagione invernale. Rilanciare il turismo montano attraverso la realizzazione di infrastrutture, attrattività e opere è una priorità e un'importante opportunità per creare lavoro e per favorire il ripopolamento delle aree montane".
L'assessore regionale Massimo Sertori, che ha sostenuto fin dall'inizio questo intervento, sarà in visita al cantiere mercoledì 16 giugno.
"Questa è solo una delle opere - spiega il sindaco di Dossena, Fabio Bonzi - di un progetto molto più ampio di rilancio turistico del Comune di Dossena e di tutta la Valle. Il turismo è infatti una risorsa fondamentale per le nostre montagne: realizzare nuove attrazioni e opere, valorizzare aree e luoghi sconosciuti ma di grande bellezza, fornendo servizi di qualità, può essere una grande opportunità per i nostri giovani che continuano a vivere le nostre montagne ma anche per i turisti, di riscoprire luoghi a lungo dimenticati".