Castiglione Olona

Ripresi gli scavi alla Collegiata di Castiglione: nuovi tesori vengono alla luce

Primi importanti ritrovamenti negli scavi iniziati a fine maggio

Ripresi gli scavi alla Collegiata di Castiglione: nuovi tesori vengono alla luce
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In vista del Sesto Centenario della Collegiata, che inizierà il prossimo 7 gennaio, il Museo della Collegiata ha già avviato importanti progetti destinati al progredire delle ricerche e alla realizzazione di interventi duraturi: per questo motivo é in corso uno scavo archeologico, effettuato dal dottor Roberto Mella Pariani.

Nuovi scavi alla Collegiata di Castiglione Olona

Un primo sondaggio è stato realizzato a novembre 2020, in relazione al progetto Collegiata Terra Cielo, finanziato da Fondazione Cariplo. Per eseguire in sicurezza le attività del cantiere è stato ritenuto necessario indagare il sottosuolo, in ragione delle informazioni già possedute grazie alle indagini geofisiche di fine anni novanta. Queste segnalavano la presenza di una grande cavità, dai margini molto regolari, la cui sommità era poco sotto al piano di calpestio.

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Grazie a queste preziose indicazioni, l’archeologo ha circoscritto un’area precisa, della quale si è scelto di indagare una porzione marginale, ed ha intercettato la volta in mattoni di un ampio spazio sotterraneo: si è quindi proceduto ad una prima semplice verifica, attraverso un foro e l’inserimento di una sonda, che ha rivelato un’antica cisterna ancora piena d’acqua.

Una scoperta molto interessante, poiché il ritrovamento coincide con quanto testimoniato in una fonte storica dell’epoca di Branda Castiglioni: nel 1431 Francesco Pizolpasso, vescovo di Pavia e futuro arcivescovo di Milano, fu ospite del Cardinale e l’anno successivo descrisse in una lettera tutto ciò che aveva potuto vedere a Castiglione Olona. Interessante la descrizione del chiostro quadrangolare, non più esistente, all’interno del quale segnalò la presenza di una cisterna, alimentata dall’acqua piovana, convogliata dai tetti: era infatti una necessità primaria, in un contesto privo di acqua sorgiva, poter disporre di acqua.
Lo scorso 31 maggio è stata avviata una nuova fase di scavo archeologico che ha portato alla luce l’accesso alla cisterna.

Riemergono nuovi tesori

In attesa di ulteriori sviluppi, emerge già l’eccezionalità del ritrovamento: reperti trovati nella terra finora smossa, come frammenti di ceramica o parti di recipienti in pietra ollare, annerite dal fuoco, potranno essere studiati. E chissà che si riesca a mettere a fuoco anche qualche capitolo della storia pre-Branda, come già accaduto per lo scavo condotto nel 2002, presso l’edificio oggi adibito a Locanda della Collegiata.

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