Nasce la Superlega: Inter e Milan tra i fondatori ma è scontro aperto nel mondo del calcio
Fulmine a ciel sereno, le 12 big europee hanno dato vita alla Superlega: condanna di Uefa e Fifa, anche la politica si schiera con un "no" bipartisan. Ecco di cosa si parla
Una notizia che ha completamente scioccato tutto il mondo del calcio: nella notte è nata la “Superlega”, una competizione che fa capo ai 12 Club europei fondatori e che segna lo strappo totale con qualsiasi tipo di Istituzione calcistica. Tra le squadre organizzatrici dell’evento ci sono anche le italiane Inter, Milan e Juventus.
Nasce la “Superlega”, ecco di cosa si tratta
Un comunicato stampa ufficiale diramato nella notte tra domenica 18 e lunedì 19 aprile 2021:
“Dodici prestigiosi club europei di calcio hanno annunciato oggi congiuntamente un accordo per costituire una nuova competizione calcistica infrasettimanale, la Super League, governata dai Club Fondatori. Ac Milan, Arsenal FC, Atletico de Madrid, Chelsea FC, FC Barcellona, FC Internazionale Milano, Juventus FC, Liverpool FC, Manchester City, Manchester United, Real Madrid CF e Tottenham Hotspur hanno aderito in qualità di Club Fondatori. E’ previsto che altri tre club aderiranno come Club Fondatori prima della stagione inaugurale, che dovrebbe iniziare non appena possibile”.
Una notizia bomba che ha scioccato qualsiasi tipo di appassionato di calcio, come riportano i colleghi di Prima Milano e com'è evidente scorrendo le home dei quotidiani nazionali e dei social network. Una Super Lega che vedrà fronteggiarsi i più ricchi, popolari e storici Club europei e che segna lo strappo definitivo con la Fifa, la Uefa e le Leghe nazionali, principali Istituzioni calcistiche del panorama internazionale e locale. Una competizione che, nelle intenzioni di chi lo ha costituito, vuole proporre un nuovo modello di calcio, portando molti più soldi a chi ci partecipa e togliendo quasi del tutto il merito sportivo e ogni appeal per chi non è nell’elenco delle 20 elette che ci giocano.
“Superlega”, quando e come?
Il primo calcio di inizio della nuova “Super League”, o Superlega, come riportato dal comunicato ufficiale, dovrebbe avvenire già dal prossimo agosto 2021. Parteciperanno in totale 20 club: i 15 Club Fondatori e altre cinque squadre aggiuntive che verranno classificate annualmente in base all’andamento della stagione precedente.
Tutte le partite si giocheranno durante la settimana e tutti i club continueranno a competere nei rispettivi campionati nazionali, preservando così il tradizionale calendario che è al centro della vita del club.
La stagione, che come detto inizierà ad agosto 2021, vedrà la partecipazione delle società in due gironi da dieci, che giocheranno partite di andata e ritorno: i primi tre di ogni gruppo si qualificheranno automaticamente per i quarti di finale. Le squadre che finiscono al quarto e quinto posto giocheranno un ulteriore playoff a due gambe. Successivamente si disputeranno i playoff bipartiti dai quarti per raggiungere la finale, che si giocherà come partita unica, a fine maggio, in campo neutro.
Richiesta l’espulsione dalla Seria A per Inter, Milan e Juventus
Tra i 12 Club fondatori della “Super League” ci sono anche Inter, Milan e Juventus. Come successo per gli altri team organizzatori dell’evento, le tre squadre italiane hanno confermato, sui loro siti ufficiali tramite comunicato stampa, la loro futura partecipazione alla Super Lega. Una notizia che fin da subito ha scatenato reazioni contrastanti e di forte dissenso.
Nel corso della giornata di ieri, domenica 18 aprile 2021, si è svolto un consiglio di Lega straordinario nel quale sarebbe emersa la richiesta, racconta “Prima Bergamo”, da parte di Atalanta, Verona e Cagliari di bandire dal massimo campionato italiano Inter, Milan e Juventus, ovvero le tre formazioni italiane tra i club fondatori della Super Lega.
Anche la politica s'infiamma contro la Superlega
Oltre alle dure reazioni da parte di Uefa e Fifa (che ha parlato addirittura di "lega separatista europea") anche il mondo politico del Belpaese non si tira indietro dal dire la sua, affiancandosi a quello internazionale dove, ad esempio, il premier inglese Boris Johnson ha fortemente criticato la "Super League" ritenendola "molto dannosa per il calcio" e il presidente Francese Emmanuel Macron secondo il quale il progetto "mette a repentaglio il principio di solidarietà e di meritocrazia nello sport".
Anche in Italia il no è bipartisan e vede quindi, per una volta, tutti compatti. Il segretario Pd Enrico Letta parla di una "vicenda che può impoverire il nostro Paese" invocando l'intervento di "tutte le istanze europee"; quello leghista Matteo Salvini si limita a dire "sono contrario" e rilancia la proposta di "un tetto agli stipendi dell'impiego privato del gioco del calcio. Per Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia, "è la deriva della nostra società applicata al mondo del calcio".
Una discussione tanto forte che anche il Presidente del Consiglio Mario Draghi in una nota evidenzia la sua contrarietà facendo sapere che "il Governo segue con attenzione il dibattito interno al progetto della Superlega calcio e sostiene con determinazione le posizioni delle autorità calcistiche italiane ed europee per preservare le competizioni nazionali, i valori meritocratici e la funzione sociale dello sport".