Dopo il "sofa gate"

"Erdogan dittatore": la Lega Giovani lancia la petizione online

Dopo le parole di Draghi in conferenza stampa la Lega Giovani fa quadrato e invita tutti i giovani ad aderire alla sua petizione: "L'Unione Europea deve prendere le distanze in modo marcato e senza ambiguità"

"Erdogan dittatore": la Lega Giovani lancia la petizione online
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La Lega Giovani lancia la petizione online “Erdogan dittatore, io ci metto la firma!”.

"Erdogan dittatore": dopo le parole di Draghi, la petizione della Lega Giovani

E' un appello lanciato a tutti i giovani impegnati nei movimenti politici di ogni colore quello della Lega Giovani: "Una petizione online - spiega il coordinatore lombardo della giovanile del Carroccio - contro le politiche repressive messe in atto dal dittatore turco, Erogan. Basta ipocrisie, chiamiamo le cose con il loro nome, appello a tutti i giovani dei movimenti politici".

L'iniziativa arriva a seguito delle parole in conferenza stampa del Presidente del Consiglio Mario Draghi, in cui a una domanda sul "sofa gate" (la sedia mancante per la Presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen all'incontro a tre fra lei, il Presidente turco Erdogan, il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel) lo ha senza mezzi termini definito "un dittatore".

Parole che hanno subito scatenato la dura risposta di Ankara che ha ritirato il proprio ambasciatore e annunciato l'annullamento di una commessa da 150 milioni di euro in elicotteri militari, chiedendo delle scuse che finora non sembrano in arrivo.

In questo scenario, la Lega Giovani ha deciso di fare quadrato intorno a Draghi, riprendendo gli argomenti che per anni hanno portato il partito oggi guidato da Matteo Salvini ad opporsi all'ingresso della Turchia in Europa.

"La questione del divano, e il vergognoso atteggiamento tenuto verso il Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, è solo l'ultima provocazione da parte di una leadership turca, prepotente e distante anni luce dalla cultura civile e democratica dell'Europa - aggiunge Verri - Con la nostra petizione intendiamo denunciare le ripetute violazioni dei diritti umani, della libertà d'espressione e dei valori democratici da parte di Ergodan.

Le cose vanno chiamate con il loro nome: Erdogan è un dittatore e l'Unione Europea deve prendere le distanze in modo marcato e senza ambiguità da una Turchia ormai sempre più islamista, che ha scelto anche di ritirarsi dalla Convenzione sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica".

Il link per aderire alla petizione: https://www.legagiovanilombardia.it/stop-erdogan
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