"Il consiglio comunale si faccia promotore di un rinnovo del sistema sanitario lombardo"
Con la mozione le minoranze chiedono "che vi sia un maggior coinvolgimento delle rappresentanze locali. Il Covid ha drammaticamente portato alla luce criticità della sanità soprattutto sul fronte del servizio territoriale"
I gruppi di opposizione, Pd, Partecipare Sempre e Innovazione civica, hanno presentato una mozione che verrà discussa nel consiglio di fine mese per chiedere alla Giunta e al Consiglio di farsi promotori presso il "Presidente della Regione Lombardia affinché si avvii al più presto il percorso di revisione della l.r. 23/2015 e, al tempo stesso, si consideri nel nuovo servizio sociosanitario lombardo un maggior coinvolgimento delle rappresentanze locali nella pianificazione sanitaria territoriale, con un ruolo attivo nelle decisioni che riguardano l’assistenza sociosanitaria del territorio che amministrano - e non con un semplice ruolo di tipo consultivo".
"Il consiglio comunale si faccia promotore di un rinnovo del sistema sanitario"
La sanità è al centro dell'azione politica anche dei gruppi di minoranza che hanno presentato una mozione per la revisione della legge regionale 23/2015 “Evoluzione del sistema sanitario
lombardo”
Vista la nota di Agenas
“La riforma del Sistema Sociosanitario Lombardo (l.r. 23/2015) - Analisi del modello e risultati raggiunti a cinque anni dall'avvio”, documento che richiama alla necessità di provvedere ad una proposta organizzativa del servizio sociosanitario che si riallinei rispetto alla normativa statale (in particolare al d.lgs. 502/1992) e, al tempo stesso, raccolga le raccomandazioni presenti, così da pervenire a risultati migliorativi in termini di efficienza; revisione che, come da indicazioni del Ministero della Salute trasmesse il 16 dicembre 2020, dovrà concludersi entro 6 mesi, con inizio del percorso entro 1 mese"
Il Covid ha messo in luce le criticità del sistema sanitario e l'assistenza territoriale
Le minoranze spiegano:
"L’emergenza sanitaria legata al nuovo coronavirus ha drammaticamente portato alla luce criticità già presenti nel servizio sanitario lombardo, tradizionalmente forte in ambito ospedaliero, ma assolutamente carente sul fronte territoriale (proprio il settore che la legge23/2015 aveva l’obiettivo di rafforzare), con un graduale e progressivo depotenziamento delle attività di prevenzione. L’assenza di un solido raccordo organizzativo tra ospedale e territorio ha determinato fenomeni di inappropriatezza nell’assistenza, così come la mancata costruzione di un servizio territoriale capillare e, in particolare, la mancanza di un rapporto tra prevenzione e territorio, ha influito negativamente nella gestione della pandemia. Constatiamo il marginale ruolo dei Sindaci nella programmazione sanitaria e sociosanitaria determinata dalla l.r. 23/2015 ha impedito una pianificazione unitaria, contribuendo ad alimentare la frammentazione e la disomogeneità della rete d’offerta, diversamente è fondamentale il loro coinvolgimento, primi interlocutori dei cittadini, per la conoscenza profonda del territorio e per il fondamentale ruolo che possono rivestire nella costituzione della continuità assistenziale e nella valutazione dei vari percorsi di salute.
"Il consiglio intervenga celermente per promuovere un nuovo servizio sanitario"
"E' necessario porre in atto con tempestività interventi di revisione così d arendere operative le indicazioni fornite da Agenas, tuttavia, ad oggi, tale percorso non risulta essersi ancora avviato nelle opportune sedi (commissione sanità del consiglio regionale)".
I consiglieri di Minoranza chiedono che "il Sindaco e la Giunta comunale si facciano promotori presso il Presidente della Regione Lombardia
affinché si avvii al più presto il percorso di revisione della l.r. 23/2015 e, al tempo stesso, si consideri nel nuovo servizio sociosanitario lombardo un maggior coinvolgimento delle rappresentanze locali nella pianificazione sanitaria territoriale, con un ruolo attivo nelle decisioni che riguardano l’assistenza sociosanitaria del territorio che amministrano - e non con un semplice ruolo di tipo
consultivo.