Chiamate dirette per i vaccini agli over 80? Tradate (da solo) dice no
Un "no", quello di Bascialla, che diventa subito un caso politico. Astuti: "Tentativo di non mettere in evidenza le inefficienze di Regione"
Nel Consiglio di Rappresentanza dei sindaci Ats Insubria ha proposto di seguire l'esempio dell'Asst Lariana, che per rimediare ai problemi del portale regionale per la prenotazione dei vaccini agli over 80 ha deciso di chiamare direttamente al telefono gli over 80. Tutti i sindaci favorevoli tranne uno: quello di Tradate, Presidente dell'assemblea.
Chiamate dirette per i vaccini agli over 80
Il portale non funziona e dà continui problemi, come ammesso anche da Guido Bertolaso e dalla Vicepresidente della Regione Letizia Moratti, così ci si organizza "alla vecchia maniera": chiamando uno per uno, al telefono, gli anziani del territorio per convocarli alla somministrazione. Una strada percorsa nelle ultime settimane dall'Asst Lariana in particolare per la zona del Medio Lario, tra le più colpite dalla pandemia.
Questa la proposta avanzata oggi da Ats Insubria ai sindaci del territorio. Quattro i presenti, tre i favorevoli e uno, quello tradatese, contrario.
"Abbiamo votato a favore di questa soluzione - afferma il sindaco di Somma Lombardo, Stefano Bellaria - perché è importante non perdere tempo e vaccinare quanto prima i soggetti più fragili, a partire dagli over 80. Dobbiamo mettere in campo tutte le azioni possibili per accelerare la campagna vaccinale e salvare vite umane".
Astuti: "Sindaco della Lega contrario per mascherare le inefficienze della Regione"
A muovere l'affondo politico è il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti, che negli anni da primo cittadino a Malnate ha svolto lo stesso ruolo di Bascialla, quello di presidente del Consiglio di rappresentanza dei Sindaci.
"Su 4 sindaci presenti tre hanno votato si, solo uno, il sindaco di Tradate, il presidente del Consiglio di rappresentanza, ha votato no e questo per non mettere troppo in evidenza le gravi inefficienze di Regione Lombardia.
I lombardi - attacca il consigliere regionale - sono stufi dell’incapacità della Regione. Sono stufi di subire inefficienze nel momento più drammatico della loro storia. Ma quel che più non possono sopportare è che persino i sindaci, di matrice leghista, antepongano agli interessi della comunità quelli del loro partito. Io sono stato presidente del Consiglio di rappresentanza dei sindaci e non mi sarei mai neppure immaginato , in un simile momento, di votare contro un provvedimento che cerca di mettere una pezza agli errori della giunta regionale. Il bene di una comunità, già duramente provata dalla pandemia viene prima di tutto. Sembra ovvio ma per la Lega evidentemente non lo è".