Vaccinazione di massa a Viggiù: il piano di Ats Insubria
Dopo lo screening, vaccini a tappeto nel comune varesino in zona rossa. La "Fase 2" qui partirà nel giro di pochi giorni
Come anticipato ieri, sarà effettuata la vaccinazione di massa a Viggiù, comune in zona rossa a causa del focolaio di variante scozzese scoperto la scorsa settimana. Le somministrazioni dovrebbero iniziare nei prossimi giorni secondo il piano messo a punto da Ats.
Vaccinazione di massa a Viggiù: il piano di Ats
L’intera popolazione maggiorenne residente nel Comune di Viggiù sarà sottoposta a vaccinazione anti-covid. Il Comune della provincia di Varese, inserito con l’ordinanza dello scorso 16 febbraio tra le “zone rosse” a causa del tasso d’incidenza registrato dovuto alla diffusione di varianti del virus SARS-Cov2, vedrà partire nei prossimi giorni la "Fase 2" che per il resto della Regione (ad eccezione delle altre zone rosse e di quelle arancioni rafforzate) dovrebbe partire da aprile.
"ATS Insubria ha immediatamente messo in capo azioni straordinarie di prevenzione dando avvio, con la collaborazione delle ASST, ad uno screening di massa con tampone molecolare, così da isolare tempestivamente i casi positivi e fermare la diffusione del contagio - ricordano dall'Agenzia di Tutela della Salute - A seguito delle valutazioni effettuate con Regione Lombardia, è stata definita una specifica strategia vaccinale, che tiene in considerazione la particolare collocazione geografica di prossimità con la Svizzera e l’alta presenza di frontalieri che possono entrare più facilmente in contatto con varianti del virus".
Dagli over 80 a scendere
Le somministrazione del vaccino anti-covid nel comune di Viggiù prenderà avvio nei prossimi giorni. Saranno convocati gli over 80, poi, a seguire la fascia da 66 a 79 anni e successivamente i soggetti tra 18 e 65 anni. Caratteristica peculiare della strategia vaccinale per quest’area è proprio l’estensione alla fascia di popolazione attiva dai 18 ai 65 anni. Questo target è costituito da una rilevante percentuale di frontalieri e l’inclusione di questa categoria rientra quindi in una azione di sanità pubblica volta a contrastare la diffusione delle varianti. L’obiettivo è ampliare la platea dei soggetti immunizzati e proteggere i cittadini più fragili che, per ragioni cliniche, non possono essere sottoposti a vaccinazione.
"Sono in corso di definizione gli aspetti organizzativi e le modalità di adesione per i cittadini nella fascia di età 18-79 - conclude Ats Insubria - che verranno resi noti con successiva comunicazione anche attraverso il portale di ATS Insubria".