Legge sui disturbi alimentari, Monti (Lega): "Avanti nonostante il Covid, Stato e Regioni seguano nostro modello"
Il consigliere: "Regione Lombardia stia lavorando alacremente a tutto ciò che non attiene prettamente al Covid-19"
L'approvazione all'unanimità della legge regionale sui disturbi alimentari, con una dotazione finanziaria da un milione e mezzo per il triennio per la cura e il recupero di chi ne soffre è stata accolta molto positivamente dal consigliere della Lega Emanuele Monti, tra i suoi promotori.
Legge sui disturbi alimentari, Monti: "Da oggi slancio importante sul tema"
“I disturbi del comportamento alimentare rappresentano tra i giovani una delle principali cause di disabilità. Da oggi la Lombardia potrà contare su un ulteriore slancio del sistema organizzativo e sullo stanziamento di risorse importanti”.
Così Emanuele Monti, consigliere regionale e Presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali, in merito al progetto di legge approvato oggi dal Consiglio regionale in materia di disturbi alimentari, di cui è sottoscrittore.
"L’approvazione della proposta di legge – spiega – avvenuta oggi in Consiglio regionale è il coronamento del percorso avviato con la visita alla clinica Villa Miralago di Cuasso al Monte, un polo d’eccellenza specializzato nella cura dei disturbi del comportamento alimentare. Questa è la dimostrazione di come Regione Lombardia stia lavorando alacremente a tutto ciò che non attiene prettamente al Covid-19. I lombardi hanno bisogno di un’offerta di servizi trasversale e su questo ci stiamo impegnando".
"Nostro modello sia d'esempio alle altre Regioni"
"La rete d’offerta – continua Monti – che opera nell’ambito del contrasto ai disturbi alimentari vanta professionisti di eccellenza, pertanto le iniziative previste dalla legge e le importanti risorse appostate vanno nella direzione di liberare ulteriori energie positive. Il modello organizzativo lombardo, che esce rinforzato da questa iniziativa legislativa, mi auguro possa ispirare le altre regioni ma soprattutto possa accendere l’attenzione a livello governativo su una questione, come quella dei disturbi alimentari, ancora troppo ignorata".