Dispositivi di protezione

Covid, il Codacons chiede l'obbligo di FFP2: "Pronti a diffidare Ministero e Regione"

Preoccupa il diffondersi delle varianti, il Codacons chiede di introdurre l'obbligo di usare mascherine più protettive e certificate

Covid, il Codacons chiede l'obbligo di FFP2: "Pronti a diffidare Ministero e Regione"
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Sale la preoccupazioni per un contagio che sembra pronto a riprendere la sua corsa e per la diffusione delle varianti inglese, sudafricana e sudamericana. Preoccupazioni tanto forti che il consulente del Ministero della Salute Walter Ricciardi, seguito più recentemente anche dal primario di malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano Massimo Galli, è tornato ad invocare un nuovo lockdown nazionale come quello messo in campo un anno fa, quando l'epidemia travolse il Paese, si ripeté, "come uno tsunami".

E in questo scenario il Codacons lancia la sua nuova battaglia: l'obbligo di indossare le mascherine FFP2.

"Mascherine FFP2 obbligatorie": la richiesta del Codacons

Una misura già vista in altri Stati Europei, che l'hanno resa obbligatoria per chi gli utenti di mezzi e uffici pubblici. Il rischio è infatti che le "mascherine di comunità" poco riescano a fare contro le varianti più contagiose del coronavirus.

"Ancora una volta chiediamo al Governo ed alla Regione Lombardia di muoversi per tempo, non inseguire il virus, altrimenti la situazione varianti rischia di sfuggire completamente dal nostro controllo - denuncia il Presidente del Codacons, Marco Donzelli - la variante inglese è quella che desta maggiore preoccupazione, dato anche il suo potere di diffusione nettamente maggiore rispetto a quello della forma base di Covid-19, ma non solo. Gli ultimi studi sembrerebbero dimostrare che essa abbia anche una letalità maggiore di circa il 20-30% rispetto alla forma base di Sars-Cov-2, con tutte le implicazioni del caso".

"Pronti alla diffida"

Per il Codacons, "muoversi adesso è una priorità assoluta". "Perché ancora nessuno ha introdotto l'obbligo di indossare le mascherine FFP2 o superiori, almeno nei trasporti pubblici, negli esercizi commerciali o nei luoghi più affollati? - continua Donzelli - E' dimostrato che essa contrasti molto di più la diffusione del Covid-19 rispetto ad altre mascherine presenti sul mercato. Serve una campagna di distribuzione capillare dei dispositivi di protezione individuale, controlli serrati affinché tutti ne facciano uso, e misure immediate di controllo legate alla compagna di vaccinazione di massa. Se tutti questi fattori ci saranno è possibile che in 2-3 mesi usciremo dall'emergenza. Siamo pronti a diffidare il Ministero della Salute e la Regione Lombardia se tali misure non dovessero essere intraprese nell'immediato"

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