Il Covid mette in ginocchio il rifugio per cani di Uboldo: l'appello per la raccolta fondi
L'associazione, da sempre impegnata nel ricovero e nella cura dei cani strappati a maltrattamenti e zoomafie, chiede un aiuto per continuare a lavorare
Accorato appello della onlus Una Luce Fuori dal Lager che gestisce un rifugio per cani ad Uboldo: il Covid ha infatti impedito di tenere bancarelle e cene di beneficenza che rappresentavano una importante fonte di sostegno per la onlus.
Contro le Zoomafie, schiacciata dal Covid
Niente banchetti, niente cene, niente fondi. L'emergenza Covid sta mettendo in ginocchio la onlus Una Luce Fuori dal Lager, l'associazione che gestisce un rifugio per cani ad Uboldo ed è da anni impegnata nel contrasto delle Zoomafie e nel recupero di animali maltrattati e custoditi in condizioni precarie dai privati e dai cosiddetti "canili lager". "Quest'ultimi infatti stipulano convenzioni con i Comuni per ottenere le sovvenzioni giornaliere per ogni cane accalappiato - spiegano - Non hanno quindi alcun interesse nel curare i cani, alimentarli correttamente o trovargli adozione, ma anzi tendono ad accumularli stipandoli nei box, per continuare a percepire le sovvenzioni e arrivare anche a 2.500 cani a struttura negando l'accesso a chiunque volesse entrare. Non sono canili, sono prigioni in cui i cani entrano per non uscirne mai più. Si chiama ZooMafia. Criminalità organizzata".
Raccolta fondi per Una Luce Fuori dal Lager
L'impegno a contrasto di queste realtà da parte dell'associazione si concretizza con denunce e irruzioni per liberare quegli animali, che vengono a seguito ospitati e curati nel rifugio di Uboldo. "Questa struttura costituisce il loro spiraglio di luce, è un rifugio che - spiegano - grazie al lavoro e alla determinazione di Cristina Cozzi e Alessio Stefano, permette ai cani di ottenere cure adeguate, di conoscere l'amore ed il rispetto, ma soprattutto di seguire un percorso di riabilitazione fisica e psicologica in attesa di trovare una famiglia".
Il Covid ha messo il rifugio in seria difficoltà: le bancarelle e le cene di beneficenza sono bloccate, i debiti dai veterinari si stanno accumulando, le spese aumentano e, non godendo di fondi pubblici e mantenendo 50 cani fissi più altri piccoli esotici, le risorse sono sempre più limitate.
Gli ospiti del Rifugio hanno bisogno di tutti noi, anche un piccolo aiuto può fare la differenza!
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