Giovani online

Cyberbullismo, nasce il manuale "Rispetto in Rete"

L'epidemia e lo spostamento delle dinamiche sociali sulla rete ha portato ad acuire i fenomeni di violenza online a danno di molti ragazzi e ragazze. Procura e Ufficio Scolastico fanno squadra per combatterlo

Cyberbullismo, nasce il manuale "Rispetto in Rete"
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Dalla collaborazione tra la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Varese e l’Ufficio Scolastico Territoriale, nasce il Progetto "Rispetto in Rete", un manuale operativo risultato di riflessioni, esperienze e studi condivisi, curato da Silvia Nanni, referente dell’Ufficio per il Contrasto alla Violenza della Procura della Repubblica di Varese nel ruolo Ispettori della Polizia di Stato, con incarico di collaborazione al Ministero dell’Istruzione in materia di bullismo, cyberbullismo, disagio giovanile e didattica a distanza e da Lelia Mazzotta Natale, referente provinciale dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Varese Area Cittadinanza e Legalità – Cyberbullismo.

Scuola e Procura insieme contro il cyberbullismo

Il documento, pensato quale agile strumento di lavoro e di consultazione a supporto del prezioso e delicato lavoro di Docenti e Dirigenti Scolastici, contiene appunti giuridici, spunti di riflessione e indicazioni operative per arginare le insidie della Rete, con particolare riguardo al bullismo nella sua forma più insidiosa, quella cibernetica.

Tutto online con la pandemia, anche la violenza

"Nei giorni dolorosi della pandemia, quando il virus ha cambiato anche il modo di vivere la scuola - spiega Silvia Nanni - lo strumento digitale ha consentito di proseguire, intraprendere, integrare i percorsi di studio, tenere saldi i legami tra studenti e insegnanti, tra compagni di classe, tra scuola e famiglia, là dove 'in presenza' non è stato possibile, ma in alcuni casi ha agevolato situazioni pericolose e di difficile gestione che studenti, insegnanti e famiglie hanno vissuto nel corso della Didattica a Distanza: dalle intrusioni anonime con password di accesso non autorizzate, alla interruzione delle lezioni on line con divulgazione di immagini pornografiche e blasfeme, all’utilizzo incontrollato ad opera di studenti minorenni di contenuti violenti ai danni di coetanei con l’intenzione di denigrare, ferire, umiliare, colpire... Non solo comportamenti molesti dunque, ma anche veri e propri reati di fronte ai quali occorrono segnali chiari e autorevolezza".

L'arma della prevenzione

"La migliore strategia di contrasto al fenomeno del Cyberbullismo, specie nella Scuola, è data dalla prevenzione - prosegue Nanni - Occorre siano attuati cicli di formazione che addestrino gli operatori istituzionali, e gli stessi nuclei familiari, a riconoscere ed a governare in fase precoce lo sviluppo di dinamiche bullistiche. Al tempo stesso, va detto chiaramente che, quando il bullismo si manifesta con comportamenti concretamente lesivi dell’incolumità o dei diritti altrui, è necessario attivare i meccanismi sociali ed istituzionali di punizione. Sembra dunque chiara l’importanza di una rete territoriale di collaborazione per arginare il fenomeno del bullismo con un approccio strategico, integrato e condiviso. Una rete in grado di intervenire nei casi gravi, con tutti gli strumenti utili a disposizione per ristabilire rispetto e armonia nella scuola".

Lavoro di squadra fra giustizia e istruzione

Il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Varese, Giuseppe Carcano, ha sottolinea come, nel corso degli anni, "siano stati investiti tempo, attenzione ed energia, in un sinergico e proficuo lavoro di squadra con le autorità di polizia e giudiziarie e gli Enti preposti all’educazione e alla tutela dei minori, in un percorso mirato alla conoscenza, alla riflessione e alla presa in carico del fenomeno del cyberbullismo e del bullismo in un’adeguata progettazione, non solo all’interno delle scuole, di azioni di prevenzione e contrasto".

Un "compagno di viaggio" per dirigenti e insegnanti

Al fine di rendere più funzionale l’uso concreto ed immediato di questo nostro opuscolo, alle nozioni di base sui reati informatici più diffusi e su alcune questioni giuridiche illustrate dalla dottoressa Nanni, quali l’imputabilità, la segnalazione, l’ammonimento, la denuncia ... è stato aggiunto il contributo di alcuni addetti ai lavori come la professoressa Angela Lischetti e la professoressa Patrizia Salmoiraghi, la professoressa Maria Gabriella Pediconi, docente di psicologia dinamica e clinica dell’Università degli Studi di Urbino, la professoressa Maria Alicia Sampayo, psicopedagogista e il Dottor Pietro Forno, Magistrato a Milano e Torino e attuale Garante per le fragilità del Comune di Milano.

Il libello, realizzato con la grafica e le illustrazioni del professor Fabio Folla, verrà recapitato, come strumento d’uso e con una comunicazione del Dottor Carcano, a tutti i Dirigenti delle Scuole della Provincia di Varese, grazie al prezioso contributo del Club Soroptimist di Varese, con la sua Presidente Dottoressa Anna Carla Bassetti, e del Kivanis Club Varese nella figura del suo Presidente Dottor Matteo Fabris. Rispetto in rete (per dirla all’inglese Respect on the net) vuole essere, allora, un “compagno di viaggio” per dirigenti e insegnanti in questa nuova, anomala e imprevedibile avventura scolastica, comunque piena di aspettative e del desiderio di felicità.

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