Motoseghe al lavoro al Monteruzzo: addio alla quercia rossa dell'area giochi
Nessuna possibilità di salvare la pianta nel parco del castello di Castiglione Olona, invasa da funghi parassiti e a rischio caduta
Invasa da funghi e parassiti e troppi indizi di una stabilità ormai precaria. Nessun altra scelta per il Comune, si dovrà tagliare la quercia rossa "doppia" accanto all'area giochi del parco del Monteruzzo di Castiglione Olona.
Il Monteruzzo dirà addio alla sua quercia rossa
Ultimi giorni per salutare e dare l'addio alla quercia rossa "doppia" che costeggia l'area giochi del parco del Castello di Monteruzzo a Castiglione Olona. Una scelta sofferta, vista l'età e le dimensioni dell'albero, ma necessaria. Recentemente sulla pianta è stata infatti riscontrata la presenza di miceti di Ganoderma lucidum su tutta la circonferenza, in particolar modo alla base del fusto. Si tratta di funghi parassiti "da ferita" (o "da debolezza"), che penetrano le radici degli alberi insinuandosi appunto nelle ferite della pianta. Una volta superata la corteccia, degradano il legno sottostante rendendolo debole e meno resistente alle sollecitazioni.
Rischio di caduta
Il fungo sulla grossa quercia rossa del Monteruzzo si è manifestato in corrispondenza del colletto e del fusto,. Segnale che l’apparato radicale sia ormai fortemente compromesso, con conseguente perdita della sua funzione di ancoraggio e concreto rischio di schianto della pianta stessa.
Il sindaco: "Fatte tutte le valutazioni, prima la sicurezza"
Una decisione che non è stata presa a cuor leggero dal Comune, come spiega il sindaco Giancarlo Frigeri:
"Data la sua posizione, le imponenti caratteristiche fisionomiche, la frequente affluenza di bambini di ogni età, famiglie e persone anziane nelle sue vicinanze, e il rischio che il fungo possa intaccare le radici delle piante vicine, risulta necessario prestare particolare attenzione a garantire la sicurezza dei fruitori del parco e delle strutture presenti nell’ambito di potenziale caduta, con particolare interesse all’area giochi di recente manutenzione".
Prima di arrivare a questa difficile decisione sono state effettuate attente valutazioni con l’intervento di una professionista: "Si è proceduto ad effettuare la valutazione delle condizioni fitosanitarie della stabilità dell’esemplare arboreo ad opera di un dottore agronomo qualificato, la Dottoressa Forestale Eliana Monciardini. L’indagine si è basata sulla procedura 'Protocollo ISA sulla Valutazione della Stabilità degli alberi', predisposto ed approvato dalla International Society of Arboricolture, utilizzando la metodologia V.T.A (Visual Tree Assessment, visualizzazione visiva dell’albero su basi biomeccaniche)".
I risultati della valutazione non hanno lasciato spazio ad altre conclusioni: nel documento si rileva la presenza di gravi difetti che compromettono la stabilità della pianta sia a livello di fusto, a causa di un elevato rischio di schianto in funzione del distacco delle due branche principali dimostrato dalla tensione della corda di ancoraggio posizionata precedentemente come sistema di consolidamento dinamico tra i due fusti, sia a livello di radici per la presenza dei funghi parassiti e di cretti, fessurazioni della corteccia e nel legno delle radici affioranti causati dalle oscillazioni mosse dai venti.
Contenimento e compensazione
Come detto però la quercia rischia di essere una minaccia anche per le piante vicine che potrebbero essere infettate dal fungo parassita, motivo per cui non basterà tagliarne il tronco: "Vista la situazione non è possibile la messa in sicurezza con lavori di potatura o consolidamento - aggiunge il sindaco - La proposta operativa prevede l’abbattimento urgente della quercia rossa tramite taglio guidato. Successivamente si procederà con la distruzione per fresatura e asportazione totale dei ceppi residui, asportazione del terriccio circostante, disinfezione totale dell’area d’intervento e riporto di terra agraria a raccordo della superficie originaria".
Ovviamente il sindaco assicura che per compensare l’abbattimento della quercia, verrà piantato un nuovo albero vicino al punto in cui è radicata la quercia: "A compensazione dell’abbattimento, in posizione limitrofa al ceppo asportato, si provvederà all’impianto di un esemplare di Farnia, specie autoctona della zona, di altezza stimata di circa 6 metri".