Denuncia di Trenord per diffamazione ai pendolari, la Lega in Regione: "Azione inopportuna"
Andrea Monti, vice presidente della Commissione Trasporti in Regione: "Richiesta di risarcimento di Trenord a MiMoAl inopportuna"
Andrea Monti, vice presidente della Commissione Trasporti in Regione: “Richiesta di risarcimento di Trenord a MiMoAl inopportuna se solo aziendale”.
Trenord denuncia i pendolari per diffamazione
Guai ad evidenziare i problemi "cancellati" dal proprio spot pubblicitario. A Trenord il video realizzato dal MiMoAl, associazione di pendolari, era andato di traverso: partendo da quello dell'azienda per il Natale, avevano realizzato un "controspot" mettendo in luce la realtà vissuta ogni giorno da migliaia di utenti del servizio ferroviario a "contraltare" delle parole in sottofondo sull'impegno e i risultati dell'azienda durante l'anno di pandemia Covid.
Poco dopo la pubblicazione del video è arrivata la letterina. Non di Babbo Natale, come quella letta dalla voce fuori campo dello spot originale, ma dei legali di Trenord con intimazione a rimuovere il video e la richiesta di risarcimento danni da 10mila euro per diffamazione e violazione del copyright.
La Lega in Regione: “Inopportuna l’azione legale di Trenord”
Rimbalzata sui social, la vicenda è arrivata fino alla Regione. Il consigliere regionale dei Cinque Stelle Simone Verni ha infatti chiesto in Commissione Territorio e Infrastrutture del Consiglio regionale all’assessore ai Trasporti Claudia Terzi di far desistere Trenord dalla richiesta.
Monti (Lega): “Azione inopportuna”
D’accordo, seppur con le dovute puntualizzazioni, anche il vice presidente della Commissione V, Andrea Monti (Lega): "Premesso che in genere non condivido quanto viene fatto da un Comitato così schierato politicamente, considero però inopportuna l’azione di Trenord", afferma, precisando di ritenere non corretto domandare all’assessore di intervenire, qualora la richiesta di essere risarciti fosse solo aziendale, e non quindi della Regione. "In tal caso, andrebbero sollecitati, piuttosto, i soci, ovvero Fnm e Trenitalia", conclude Monti. Una posizione di parziale apertura che può dunque far sperare gli esponenti dell’associazione.