Sì! Lombardia: ristori per gli "esclusi dal Governo" ma non per parrucchieri e agenti di commercio
Interrogazione in consiglio a firma del Pd anche sull'erogazione dei contributi: "Nel precedente avviso usato meno del 50% dei fondi a disposizione"

Il consigliere regionale Pd Samuele Astuti lo definisce un "pasticcio butrocratico". Fatto sta che parrucchieri, barbieri e agenti di commercio sono stati esclusi dai ristori di Sì! Lombardia che erano stati attivati dalla Regione proprio per fornire sostegno economico alle categorie escluse dai ristori nazionali.
S! Lombardia ma non per tutti
"Regione torni sui suoi passi". Il consigliere Pd Samuele Astuti fa propria la voce di parrucchieri, barbieri e agenti di commercio rimasti tagliati fuori dai ristori regionali della misura "Si! Lombardia". Il problema ("pasticcio" e "cortocircuito burocratico" lo definisce Astuti) è legato ai requisiti per i professionisti beneficiari dei fondi dell'avviso 2 bis: parrucchieri, barbieri, intermediari e rappresentanti del commercio teoricamente possono presentare domanda, essendo tra i Codici Ateco inclusi ma allo stesso tempo non possono perchè per legge devono essere iscritti al Registro delle Imprese. E il bando prevede invece la non iscrizione al registro tra i requisiti.
"Una situazione grave e inaccettabile in un momento di crisi - denuncia Astuti - Insomma da una parte Regione Lombardia ha incluso queste attività nella platea degli aiuti ma ha inserito nello stesso bando una condizione che li esclude automaticamente dai ristori. Si tratta di un pasticcio senza senso".
Questione in consiglio: avanzano soldi
Per questo il Pd ha presentato un’interrogazione all’assessore competente per chiarire una circostanza a cui Regione Lombardia deve porre rimedio quanto prima. "Bene - conclude il consigliere dem - che Regione supporti le attività produttive del territorio ma nessuno dev'essere lasciato solo. Il precedente avviso ‘Sì Lombardia 2’ tra l’altro, a fronte di 14 milioni di euro di stanziamento, aveva registrato un avanzo di 6,6 milioni, pari al 47% delle risorse messe a disposizione. Un dato decisamente alto. L’interrogazione punta a chiarire anche questo aspetto: come sta procedendo l'erogazione degli aiuti alle attività lombarde?".