Villa Erba possibile hub vaccinale per Como. Il prezzo? 430mila euro per 3 mesi
L'onorevole Butti (Fratelli d'Italia) parla di "preventivo immorale". La direzione risponde: "Si coprono solo i costi di gestione, normalmente il prezzo è di 40mila euro al giorno"
E’ di questi giorni la notizia che Villa Erba a Cernobbio e Lariofiere a Erba, due tra i più grandi centri espositivi della provincia di Como, sono stati presi in considerazione da Ats Insubria come hub vaccinali per la vaccinazione di massa. Sulla questione, come riportano i colleghi di Prima Como, entra a gamba tesa il deputato comasco di Fratelli d’Italia Alessio Butti: “Un preventivo da 430mila euro mi sembra immorale”.
Villa Erba possibile hub vaccinale per Como. Butti (FdI): “Un preventivo da 430mila euro mi sembra immorale”
Oggetto della polemica è il preventivo messo a punto da Villa Erba per ospitare la vaccinazione di massa nei prossimi mesi. "Si parla di centri per la 'vaccinazione di massa' anche sul nostro territorio – interviene Alessio Butti – Qualche sindaco lo vorrebbe fuori dal proprio municipio pur di assecondare i cittadini. Ma non si può. Polverizzare gli hub di vaccinazione territoriale avrebbe conseguenze sulla gestione del personale qualificato, sulla gestione amministrativa delle prenotazioni e del servizio, sulla conservazione dei vaccini che richiede protocolli severi, sulla disponibilità di spazi idonei. Quindi bene hanno fatto le autorità sanitarie a ragionare su un paio di hub (oltre al S.Anna). E qua casca l’asino. Io capisco che tutti 'debbano mangiare', anche le strutture espositive e fieristiche che giustamente piangono miseria e sono state interpellate per un preventivo".
Quindi entra nel dettaglio: "Ebbene ho avuto modo di sapere che il preventivo di Villa Erba Spa ammonta a circa 430 mila euro più un euro a macchina per il parcheggio. Avete capito bene, Villa Erba non lavora a causa dell’emergenza sanitaria e quindi ha pensato bene di incassare qualche eurino speculando sui vaccini, sulla sanità, quindi su di noi (perché sono comunque soldi nostri) – attacca il deputato di Fratelli d’Italia – E hanno anche avuto cura di scrivere che il preventivo è modesto perché tiene conto della delicata fase. Grazie per la sensibilità. Dal 15 febbraio al 15 maggio 405 mila euro di affitto, più 28 mila euro di allestimenti, più 1 euro a macchina nei parcheggi che altrimenti resterebbero ovviamente vuoti. Nessuna polemica, per carità. Ma mi sembra veramente immorale un preventivo del genere. Chissà se i soci pubblici della società avranno avanzato uno straccio di critica o obiezione. Alla faccia della solidarietà, dell’andrà tutto bene e del ‘siamo tutti sulla stessa barca’".
Il direttore: "Copriamo solo i costi"
Un attacco caustico cui non è mancata la replica del direttore della struttura, Piero Bonasegale. La cifra infatti va inquadrata per le dimensioni della struttura in questione: un edificio con una superficie di oltre 10mila metri quadrati con un padiglione circolare e tre diverse ali dove si possono ricavare oltre 500 stand, ma anche 28 sale riunione con capienza da 50 a 1.500 posti.
"La proposta che abbiamo presentato vorrei sottolineare che fa rifermento a 90 giorni in cui mettiamo a disposizione il polo fieristico dalle 6 del mattino a mezzanotte – sottolinea Bonasegale – Di questi 90 giorni, 45 saranno in inverno e nei costi preventivati sono inclusi il riscaldamento, le sanificazioni, l’assistenza tecnica ed elettrica e la sicurezza. Abbiamo chiesto 4400 euro al giorno quando normalmente ne chiediamo 40mila a chi vuole organizzare nei nostri spazi un evento. Per quel che riguarda l’autosilo, abbiamo scelto di gestirlo noi per non andare a incidere sul settore pubblico perché solitamente lasciamo che sia chi organizza l’evento a gestire i costi e il personale. Per organizzare il parcheggio servono almeno due persone che lo presidino e per questo abbiamo inserito quel costo. Non abbiamo chiesto alcun affitto per gli spazi che mettiamo a disposizione, non ci sarà sostanzialmente guadagno perché andiamo solo a coprire i costi di gestione. E’ stata fatta una proposta per non andare in perdita, se invece dai soci dovesse arrivare questa indicazione vista la situazione attuale cambieremo rotta".