Lombardia in zona rossa: Moratti chiede una sospensione di 48 ore
Come già lamentato da Fontana in passato, la decisione del Ministero della Salute sarebbe arrivata su dati "vecchi"
Dopo il provvedimento del ministro Speranza, che ha deciso di collocare la Lombardia in zona rossa, il presidente Attilio Fontana si era già detto contrario a questa decisione, minacciando di presentare ricorso al Tar contro il provvedimento, con richiesta di misura cautelare urgente. Questa mattina invece, lunedì 18 gennaio, è il vicepresidente della Regione, Letizia Moratti, a chiedere una sospensione di 48 ore della zona rossa per rivaluta gli indici Rt.
Lombardia in zona rossa: Moratti chiede una sospensione di 48 ore
Il vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare, Letizia Moratti, sollecita il ministro della Salute Roberto Speranza a una decisione di sospensiva in attesa dell’aggiornamento degli indici RT basato su dati che configurerebbero per Regione Lombardia un livello di rischio attuale tutt’altro che da zona rossa, come le tabelle sotto riportate dimostrerebbero.
Le parole di Letizia Moratti
“La revisione sollecitata per martedì sulla base di questi dati potrà essere molto più puntuale e oggettiva e dimostrare il minor grado di rischio di Regione Lombardia. Si tratta di una sospensiva di 48 ore che sono certa troverà poi una conferma definitiva per l’intera Regione a seguito del ricalcolo aggiornato degli indici che alla data del 16 gennaio a Regione Lombardia risulterebbe di 1,01 in decremento dall’1,17 di domenica 10 gennaio”.
Una zona rossa che non convince
Una decisione, quella del Ministro Speranza, che non convince nemmeno i sindaci del centrosinistra. Subito dopo la firma dell'ordinanza, i sindaci delle Groane come tanti altri di tutta la Lombardia hanno mostrato il loro disappunto scrivendo direttamente al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. E dal cuore del territorio simbolo dell'epidemia, Bergamo, il sindaco Giorgio Gori ha scritto sempre a Roma una lettera per chiedere la deroga alla zona rossa per la città e il suo territorio provinciale (a firmarla anche il presidente della provincia Gianfranco Gafforelli). Richieste che anche altri territori sarebbero pronti ad avanzare come già era avvenuto a inizio novembre con la prima zona rossa regionale, approfittando di una possibilità esplicitata anche dallo stesso Conte. Allora non se ne fece nulla ma ora quella di una Lombardia "a macchie" sembra essere un'ipotesi concreta.
I dati del 17 gennaio
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