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Bilancio regionale, Astuti (Pd): "Se non c'è una visione non andiamo da nessuna parte"

Il commento del consigliere Pd al documento di programmazione votato in aula: "Proposte su innovazione, la sostenibilità, la qualità della vita e dell’ambiente bocciate per far posto a rotonde e opere stradali"

Bilancio regionale, Astuti (Pd): "Se non c'è una visione non andiamo da nessuna parte"
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“La Lombardia  ha bisogno di una prospettiva che guardi al futuro e aiuti i lombardi a non sentirsi più soli, come sono stati in questi mesi di fronte alla pandemia e alle sue conseguenze economiche, perché se non c’è una visione non andremo da nessuna parte”, è la sintesi con cui Samuele Astuti, consigliere regionale del Pd, inquadra il bilancio di previsione 2021-2023, approvato dall’Aula con il voto contrario dei dem.

Bilancio Regionale, bocciate le proposte Pd

I motivi sono presto detti, insiste Astuti: “Avevamo proposto di impegnare 500 milioni di nuove risorse regionali seguendo le indicazioni del Recovery Fund per l’innovazione, la sostenibilità, la qualità della vita e dell’ambiente, ma Lega e alleati hanno preferito fare altro, destinando queste risorse su micro-interventi di impatto sociale minimo o nullo, dalle rotonde ad altre piccole opere stradali”.

Risorse per nuovi medici

Qualche soddisfazione al consigliere Pd è venuta dall’approvazione di alcuni ordini del giorno:

“Uno di questi invita la Giunta a stanziare le risorse necessarie per consentire alle Ats di assumere nuovi medici di base. Entro il 2022 in Lombardia saranno andati in pensione 1802 medici di base - spiega il consigliere - Già oggi i posti vacanti sono 552 e i medici attivi sono costretti a seguire un numero di pazienti troppo alto. Una vera e propria emergenza che, come ha messo purtroppo in evidenza la pandemia da coronavirus, non consente di realizzare un welfare di comunità, indispensabile per garantire l’assistenza e la cura dei cittadini. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto dalla Regione lo stanziamento delle risorse necessarie affinché le Ats possano assumere i medici di base necessari a garantire un welfare di comunità costruendo una rete di poliambulatori pubblici. È questo un tema centrale che dovrà essere seriamente affrontato nel lavoro avviato in consiglio di riscrittura della legge 23 sulla sanità regionale che comincerà il suo iter di revisione, in Commissione Sanità, a partire dal 13 gennaio”.

Riscrittura resa necessaria dall’analisi della legge 23 del 2015 condotta dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che ha portato alla stesura di un approfondito report di 70 pagine con cui vengono sottolineati tutti i limiti della riforma Maroni. A corredo del report anche una lettera firmata dal Ministero della Salute che richiede la revisione entro 120 giorni.

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