Saronno

"Clandestini" nei manifesti, Lega di Saronno condannata: uscita la sentenza

Pubblicata la sentenza della condanna emessa a febbraio contro il Carroccio cittadino per i manifesti del 2016 contro l'apertura di un centro di accoglienza

"Clandestini" nei manifesti, Lega di Saronno condannata: uscita la sentenza
Pubblicato:
Aggiornato:

E' stata pubblicata la sentenza di condanna alla Lega Saronno per i manifesti affissi in città nell'aprile 2016, in cui si diceva che la città non "vuole i clandestini". Quella parola, hanno deciso i giudici, aveva carattere discriminatorio.

"Clandestini" nei manifesti, Lega condannata per discriminazione

Quei manifesti fecero il giro non solo della città ma anche delle cronache nazionali. E, dopo la denuncia di NAGA (Associazione Volontaria di Assistenza Socio-Sanitaria e per i Diritti di Cittadini Stranieri, Rom e Sinti) e ASGI (Associazione degli studi Giuridici sull'Immigrazione) anche dei tribunali. I manifesti incriminati portavano la firma della Lega Saronno ed erano stati affissi per la città durante il "periodo caldo" dell'emergenza immigrazione, quando per l'accoglienza le Prefetture si trovarono costrette a trovare, appunto, soluzioni d'emergenza nei vari Comuni.

Emessa a febbraio, nei giorni scorsi è stata pubblicata la sentenza del Tribunale di Milano in cui si dichiara "il carattere discriminatorio dell'espressione "clandestini" contenuta nei manifesti. Nella condanna, oltre all'obbligo di pubblicazione su quotidiani, home page del sito internet della Lega Nord per l'Indipendenza della Padania, della Lega Nord, della Lega Lombarda e della lega nord-Sezione di Saronno, anche al pagamento di 5mila euro ciascuno ad ASGI e NAGA  in qualità di risarcimento, oltre a 4.270 euro per le spese di giudizio sostenute dalle due associazioni.

Attac Saronno: "E' un bel giorno"

A festeggiare la pubblicazione della sentenza, e la relativa pubblicazione anche sul Corriere della Sera come disposto dal giudice, Attac Saronno - Università delle Migrazioni:

"Anni fa, i leghisti nostrani e nazionali si resero protagonisti di una dura campagna di opposizione all'apertura di un centro di accoglienza per richiedenti asilo in città. Di questa campagna facevano parte alcuni manifesti in cui i richiedenti asilo venivano definiti "clandestini". Una falsità, dato che per legge sono regolarmente presenti sul territorio, accompagnata da altre parole oltraggiose, che il giudice ha condannato per un reato grave: la discriminazione. Tre anni dopo, finalmente, si pubblica la sentenza. Oggi è sulle pagine del Corriere della Sera.  A tutto ciò si aggiungeva l'atteggiamento irresponsabile del partito alla guida dell'amministrazione di destra di allora, che disinformava i propri concittadini, creando anche un inesistente allarme sociale.

A denunciare furono due associazioni di Milano impegnate in favore dei diritti delle persone migranti, informate da saronnesi solidali.

Oggi è un bel giorno, di civiltà e umanità, perché tutte e tutti devono sapere queste cose. E perché un po' dei discussi denari di questa formazione politica finiranno nelle casse di ASGI e NAGA, per essere utilizzati a favore dei diritti di chi era stato - allora come oggi - ingiustamente discriminato.

Post scriptum: il centro di accoglienza per richiedenti asilo venne poi attivato in altra sede, presso l'abitazione del Prevosto. Ovviamente in anni di gestione della struttura non si è registrato nessun problema di convivenza tra i suoi ospiti e i cittadini saronnesi. Guarda un po'..."

TORNA ALLA HOME

Seguici sui nostri canali