False dichiarazioni per il Reddito di Cittadinanza: 12 stranieri denunciati
Scoperti dopo oltre un anno e 61mila euro erogati. In un caso, uno di loro aveva addirittura dichiarato di avere la cittadinanza italiana, senza averla mai nemmeno chiesta
Le indagini erano partite da alcuni casi sospetti. Alla conclusione, gli Agenti della Polizia di Frontiera di Luino hanno deferito in stato di libertà dodici cittadini extracomunitari per avere inoltrato all’Inps false dichiarazioni per il Reddito di Cittadinanza.
False dichiarazioni per il Reddito di Cittadinanza nell'Alto Varesotto
Sono otto uomini e quattro donne, tutti regolarmente soggiornanti in vari Comuni dell’alto varesotto i 12 denunciati dalla Polizia di Frontiera di Luino per aver presentato false dichiarazioni per ottenere il Reddito di Cittadinanza, In particolare, 7 sono di nazionalità marocchina, due tunisina, due albanese e una egiziana.
Gli accertamenti sono stati avviati nel corso della trattazione delle pratiche pendenti presso l’Ufficio Immigrazione di Luino. Gli Agenti in servizio hanno notato che alcuni extracomunitari si dichiaravano percettori del Reddito di Cittadinanza senza però essere titolari della prescritta tipologia di permesso di soggiorno.
Le violazioni
E’ così emerso che alcuni degli indagati hanno falsamente attestato di essere soggiornanti di lungo periodo (ovvero titolari di permessi di durata almeno decennale), mentre in realtà risultano titolari di permessi biennali soggetti ad eventuale periodico rinnovo, ed in quanto tali non avrebbero potuto accedere alla prestazione.
In altri casi è stato invece falsamente attestato il requisito della residenza in Italia da almeno dieci anni, gli ultimi due dei quali continuativi, mentre le verifiche hanno consentito di determinare periodi di residenza più brevi, e dunque ugualmente insufficienti alla maturazione del diritto al beneficio.
In un caso la falsa attestazione ha riguardato addirittura il possesso della cittadinanza italiana, che si è accertato non essere mai stata conseguita (e nemmeno richiesta) da parte dell’indagata.
Oltre 61mila euro ricevuti senza diritto
Complessivamente le prestazioni assistenziali ritenute non spettanti ma percepite dagli indagati ammontano a poco più di 61.000 euro, che sono stati liquidati in vari importi tra aprile 2019 ed ottobre di quest’anno sulle apposite “Carta Reddito di cittadinanza”. Contestualmente alle denunce gli Agenti hanno provveduto al sequestro di tali Carte e delle somme attualmente accreditate su di esse, mentre i nuovi pagamenti sono stati immediatamente sospesi in attesa dell’esito di ulteriori accertamenti in corso e delle determinazioni dell’Autorità Giudiziaria e dell’Inps.