Sanità

"Servono medici, infermieri e strutture per affrontare la seconda ondata epidemiologica"

Molto è stato fatto ma secondo Anaao-Assomed Lombardia, il sindacato dei medici e dirigenti ospedalieri, bisogna aumentare l'impegno e ha chiesto Regione Lombardia di migliorare le strategie per la lotta al Covid senza trascurare le altre patologie curate negli ospedali del territorio

"Servono medici, infermieri e strutture per affrontare la seconda ondata epidemiologica"
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Secondo Anaao-Assomed Lombardia, il sindacato dei medici e dirigenti ospedalieri,  il servizio sanitario lombardo si è rafforzato, ma sono ancora numerosi i miglioramenti da apportare  per affrontare la nuova ondata epidemica. Primo fra tutti, è necessario un maggiore impegno nel reclutamento del personale, poi il miglioramento delle strutture,  la forniture di dip, oltre ad intensificare il tracciamento dei contattati.  Richieste che il sindacato ha fatto recapitare sui tavoli della Regione.

Il sistema sanitario regionale si è rafforzato, ma non basta

In questi ultimi mesi, il Servizio Sanitario Regionale lombardo si è indubbiamente rafforzato per garantire una gestione efficace dell’emergenza Covid-19: sono stati assunti medici e infermieri, aperti letti in Terapia Intensiva e Sub Intensiva e rinforzata la fornitura di DPI negli ospedali e nei territori. Nonostante però lo studio intenso di questo virus fino a pochi mesi fa sconosciuto, e l’adozione di comportamenti consoni alla gestione efficace dell’emergenza, la seconda ondata del virus rischia ora di travolgere nuovamente non solo la Lombardia, ma l’Italia intera.

 "Servono medici e infermieri, strutture e strategie per affrontare la nuova ondata epidemiologica"

Secondo Anaao-Assomed Lombardia, il sindacato dei medici e dirigenti ospedalieri, sono ancora numerosi i miglioramenti da apportare all’intero sistema sanitario lombardo, per affrontare con forza ed efficacia questa nuova ondata epidemica. Primo fra tutti, è necessario un maggiore impegno nel reclutamento del personale, (tra questi anche gli specializzandi del terzo anno) che deve essere formato preliminarmente, specie se non ricopre ruoli specialistici inerenti la gestione di Covid-19. Inoltre, serve approntare strutture e letti negli ospedali, identificando sempre appositi percorsi di sicurezza in entrata ed in uscita. Resta poi fondamentale intensificare il tracciamento dei contatti attraverso l’App Immuni attualmente in uso in Italia, ma da rendere più user-friendly e maggiormente operativa, e incrementare la capacità di fare tamponi, anche rapidi, per evitare rischi di contagi in caso di mancata ed immediata comunicazione della positività, potenziando quindi gli organici dei laboratori con dirigenti e tecnici. Per ultimo, è di primaria importanza garantire sempre al personale sanitario l’adeguata fornitura di DPI e, in modo particolare, di mascherine, sia chirurgiche che FFP2/FFP3.

 Il sindacato scrive alla Regione Lombardia

Per questo motivo Anaao chiede a Regione Lombardia e alle direzioni strategiche, di aumentare l'impegno e l'incisività per la messa in atto di queste migliorie necessarie alla lotta contro Covid-19, senza comunque trascurare gli altri problemi e le altre patologie curate negli ospedali del territorio. Naturalmente, tutto ciò avrà una maggiore efficacia solo se le relazioni sindacali sono corrette e continue, al fine di favorire l'informazione e la condivisione di eventuali modifiche strutturali su scala regionale che verranno impartite dalla Regione alle Aziende Sanitarie in tema di riorganizzazione del personale.

Magnone fa un appello alla responsabilità individuale

Come dichiara Stefano Magnone, Segretario regionale di Anaao Lombardia: “

"Noi dirigenti medici e sanitari, anche se stanchi e preoccupati, siamo pronti nuovamente a fare la nostra parte. Serve però che anche i cittadini tutti giovani, soprattutto, e meno giovani, facciano la loro parte. Il distanziamento e la protezione individuale sono fondamentali e necessari. Rispettate le restrizioni, favorite il distanziamento, evitate come il male assoluto gli assembramenti, cercate di lavorare da casa in accordo con i vostri datori di lavoro, in modo da non affollare i mezzi di trasporto. State attenti a scuola, anche se i dati sinora sembrano escludere una qualche rilevanza di contagi intrascolastici. Solo così riusciremo a piegare la curva e a rallentare la crescita dei sintomatici che potrebbero richiedere il ricovero ospedaliero. Solo così potremo evitare di essere nuovamente travolti.”

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