Coprifuoco da giovedì ma l'ordinanza non arriva (per ora)
Fonti regionali danno il testo pronto alla firma per stasera ma la questione sembrerebbe più intricata

La Lombardia pare essere caduta nello stesso errore che ha più volte (comprensibilmente) contestato al Governo Conte: annunciare una misura e poi fare attendere giorni prima di applicarla realmente, lasciando i cittadini nell’incertezza. L’ordinanza che dovrebbe istituire dalla serata di domani, giovedì 22 ottobre, il coprifuoco su tutto il territorio regionale dalle ore 23 alle 5 e la chiusura dei centri commerciali e delle media e grandi aree commerciali, infatti, ancora non c’è. Fonti dalla Regione parlano di un testo in serata ma al momento, di ufficiale, non c'è nulla.
Annunciata la sera di lunedì 19 ottobre dopo un intenso pomeriggio di incontri tra i vertici regionali e gli amministratori locali lombardi, l’ordinanza era attesa al più tardi per la serata di ieri, 20 ottobre. Invece del provvedimento ancora non c’è traccia. E se, da un lato, è possibile che i tecnici stia lavorando agli “spigoli” normativi dello stesso, dall’altro c’è una questione politica che il governatore Fontana e la sua Giunta stanno affrontando: la scelta del coprifuoco non sembra piacere al leader nazionale della Lega, Matteo Salvini, così come agli esponenti lombardi di Fratelli d’Italia.
Ufficialmente, Salvini non si è espresso sulla questione, ma a precisa domanda ha detto che «voglio capirci di più». Parallelamente, rappresentanti del partito della Meloni, quali l’assessore regionale Riccardo De Corato, storcono un po’ il naso davanti a proposte come il coprifuoco, misura ritenuta “filo-governativa” e in controtendenza rispetto alle dichiarazioni della Regione negli ultimi mesi. Va anche detto, però, che sono sempre di più le Regioni d’Italia, a partire da Piemonte e Campania, che hanno deciso di seguire il modello lombardo. Anche se noi cittadini attendiamo che qualcuno ci dica qualcosa…