Arrestata la banda dell'auto "macchiata"
I tre malviventi avevano messo a segno due rapine a Rescaldina e una a Legnano.
Arrestata la banda di rapinatori che aveva messo a segno colpi a Rescaldina e Legnano.
Arrestata la banda dell’auto “macchiata”
I carabinieri del comando provinciale di Milano hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Busto Arsizio nei confronti di tre cittadini italiani, ritenuti responsabili a vario titolo di rapina a mano armata ai danni di tre esercizi commerciali e di ricettazione di targhe rubate. L’indagine, condotta dal Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Legnano, ha consentito di documentare l’esistenza di un gruppo criminale, formato da un uomo e una donna conviventi e da un amico della coppia, tutti pregiudicati, che tra giugno e agosto del 2017 avevano messo a segno due rapine al Maxizoo di Rescaldina, per un bottino complessivo di circa 2mila euro, e in uno spaccio dolciario di Legnano, dov’erano stati asportati 600 euro.
Incastrati dalle telecamere e dalla macchia sul tetto dell’auto
Le attività investigative, partite dai sopralluoghi agli esercizi commerciali rapinati, hanno consentito di individuare tre soggetti grazie alle immagini degli impianti di videosorveglianza. In particolare, nei fotogrammi relativi alla prima rapina – consumata alla presenza di alcuni avventori e di bambini – i militari avevano notato una vistosa decolorazione sul tetto dell’auto usata dai malviventi per fuggire. Tale dettaglio, già emerso in un’altra attività condotta dagli stessi carabinieri, ha indirizzato le indagini verso la coppia di malfattori.
Usavano targhe rubate in un parcheggio di Busto Arsizio
Approfondendo gli accertamenti in merito alle altre due rapine, è stato appurato che – benché le auto utilizzate per la fuga fossero diverse – le targhe applicate corrispondevano a quelle rubate in uno stesso parcheggio di Busto Arsizio. Uno dei rapinatori inoltre era sempre lo stesso uomo, accompagnato con le funzioni di palo, in un caso dalla compagna e, in un secondo caso, dall’amico. Grazie a dei particolari somatici della coppia e a un tatuaggio sull’avambraccio dell’amico è stato possibile identificare i componenti della banda. Gli arrestati sono stati condotti al carcere di Busto Arsizio e a quello milanese di San Vittore.
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