Il sindaco di Ceriano Laghetto si racconta a quasi un anno e mezzo dalla sua elezione
"Mi è capitata questa responsabilità in un periodo storico che verrà ricordato per sempre, ci siamo rimboccati le maniche e con nervi saldi e sangue freddo ne usciremo".

Dopo essere stato per anni il suo braccio destro, Roberto Crippa ha raccolto lo scorso anno l’eredità di Dante Cattaneo.
Il sindaco Roberto Crippa fa il punto di questo anno e mezzo
«Dopo aver gestito il paese per dieci anni, la nostra amministrazione non poteva non partire con le sue idee subito dopo le elezioni». Dopo essere stato per anni il suo braccio destro, Roberto Crippa ha raccolto lo scorso anno l’eredità di Dante Cattaneo. Un cambiamento nel segno della continuità per Ceriano Laghetto che ha permesso alla nuova amministrazione di cominciare la nuova avventura con il piede pigiato sull’acceleratore: «Sono stato il primo sindaco nella provincia di Monza Brianza a nominare la Giunta, dopo sei giorni abbiamo lanciato la gara di riqualificazione del campo sportivo. La mia intenzione era quella di partire in maniera determinata, per dimostrare ai cittadini che la parola continuità, utilizzata a più riprese durante la campagna elettorale, non era stata pronunciata a caso».
Tanti i lavori effettuati, dagli interventi nelle scuole e sulle strade, al proseguimento di una politica di ordine e decoro cittadino. Poi l’avvento del Coronavirus. «Si è un po’ sciolto tutto come neve al sole, anche se i numeri di Ceriano Laghetto mi hanno sempre confortato. Sapevo, però, che stavamo combattendo contro un nemico invisibile per questo bisognava ragionare in maniera molto fredda e lucida. Cercando di proteggere in particolar modo le fasce più deboli della popolazione. Così con l’aiuto dei volontari e istituendo la COC abbiamo stanziato una serie di servizi welfare e un personale protocollo interno affinché le persone non andassero incontro a pericoli».
Un impegno concreto affrontato da primo cittadino. Una responsabilità diversa rispetto agli anni precedenti: «La poltrona di sindaco è pesante e impegnativa anche in un paese come Ceriano Laghetto. Ma non nascondo che quando ho letto il mio nome sulla targa fuori dalla porta di sindaco, mi sono emozionato. Mi è capitata questa responsabilità in un periodo storico che verrà ricordato per sempre, ci siamo rimboccati le maniche e con nervi saldi e sangue freddo ne usciremo».
(La Settimana di Saronno venerdì 5 giugno)